Le azioni Toshiba chiudono l'ultima seduta della settimana nella Borsa di Tokyo in maniera scoppiettante, con un rialzo del 6,45%, portando al 4,7% la performance da inizio anno. Ad aver innescato gli acquisti la notizia che la società potrebbe diventare privata dopo che Effissimo Capital Management, maggiore azionista di Toshiba, sosterrà l'operazione di Bain Capital, società di private equity americana.
A questo punto sono aperti i colloqui con altri investitori per concertare l'acquisizione del gigante giapponese. In base ad alcune indiscrezioni, un'offerta formale dovrebbe arrivare in tempi brevi. Se dovesse concretizzarsi, avrebbe un significato particolare per tutto il settore del private equity perché quello di Toshiba sarebbe il più grande accordo di acquisizione in assoluto per il Giappone, segnando l'ingresso in un Paese tradizionalmente restio.
Toshiba: private equity unica possibilità?
L'appoggio del fondo Effissimo giocherà quindi un ruolo chiave, perché potrebbe esercitare pressioni sugli altri azionisti affinché diano il benestare per risolvere una situazione tesa tra il management, i gruppi attivisti e il resto della società che si sta trascinando da lungo tempo. I tentativi finora di dividere il business dell'azienda sono caduti nel vuoto per l'opposizione sistematica da parte dell'Assemblea straordinaria.
L'unica strada percorribile sembra quella di consegnare il conglomerato di 140 anni di storia al private equity. Anche se in passato altre iniziative di tale tenore hanno incontrato un muro di resistenza.
Effissimo ha già effettuato un deposito normativo in cui afferma di aver accettato di vendere la sua partecipazione del 9,9% in Toshiba se Bain Capitale dovesse lanciare un'offerta. Questo mette al riparo dall'eventualità che il fondo ceda la quota ad altri offerenti come il fondo KKR, Blackstone e altri che hanno valutato la possibilità di lanciare una proposta di acquisto.
Toshiba: la strategia di Bain
La chiave di volta potrebbe essere il modus operandi adottato da Bain rispetto ad altri private equity, come il rivale CVC, che hanno tentato di appropriarsi della società. Infatti Bain si è messa in contatto sia con gli altri grandi azionisti di Toshiba e sia con investitori giapponesi che entrerebbero in un consorzio di acquisizione, attenuando le preoccupazioni che la storica azienda nipponica cadesse in mano straniere. La legge giapponese al riguardo applica delle restrizioni, per cui sarebbe impossibile un'acquisizione completa di Toshiba da parte di un consorzio tutto estero.
Il modo in cui Bain sta agendo a conti fatti è visto come l'unica mossa per risolvere una questione che rischia di impiantarsi in uno stallo permanente, con danni a lungo termine per la competitività dell'azienda.
Le parti coinvolte hanno rilasciato delle dichiarazioni brevi ma significative. Bain ha affermato che nulla ancora è stato deciso su un'offerta, riconoscendo che le sfide da risolvere sono molte. Tuttavia, il gruppo continuerà il dialogo con il management di Toshiba, il Governo giapponese e tutti gli altri soggetti coinvolti.
Effissimo ha rinviato al il momento opportuno per rilasciare dichiarazioni, chiedendo pazienza. Mentre Toshiba ha precisato di non essere coinvolta nell'accordo tra Bain ed Effissimo, aggiungendo però che contribuirà a creare fiducia con gli azionisti e a valutare tutte le opzioni per aumentare il valore aziendale.
Quale sarà la valutazione dell'azienda? Ad aprile dello scorso anno il fondo britannico CVC aveva avanzato un'offerta di 20 miliardi di dollari, ma non sono in pochi a sostenere che la società, che ha un business che si estende in aree sensibili tra cui l'energia nucleare, la difesa e i semiconduttori, meriti una considerazione economica superiore.