Novartis AG pone fine all'investimento ventennale nella concorrente farmaceutica Roche Holding AG vendendo alla proprietà la quota di partecipazione del 33% per 20,7 miliardi di dollari. La compagnia svizzera ha sfruttato il prezzo record raggiunto dalle azioni con diritto di voto per liquidare un'esposizione che non avrebbe più avuto molto senso dopo che per anni ha tentato senza successo l'acquisizione.
La transazione avverrà a 356,93 franchi per 53,3 milioni di azioni, con uno sconto del 13% rispetto all'ultima chiusura borsistica. Il riacquisto di Roche sarà finanziato dal debito e subordinato all'approvazione del Consiglio di Amministrazione di una riduzione del capitale tramite annullamento delle azioni ricomprate.
Dopo l'operazione la famiglia fondatrice Hoffmann-La Roche aumenterà la propria quota al 67,5% da poco più del 50%, mentre la partecipazione del pubblico salirà dal 16,6% al 24,9%, tra cui spicca quella di 5 miliardi di dollari di SoftBank acquisita quest'anno.
Novartis-Roche: cosa rappresenta l'affare per le 2 società
Entrambe le società si erano già viste a settembre per definire i termini dell'accordo, in quanto Roche era disposta a riacquistare l'intera partecipazione di Novartis in un'unica transazione. A quasi 2 mesi di distanza il deal è stato concretizzato permettendo alla proprietà di consolidare il controllo dell'azienda a prezzo scontato. Inoltre, il Presidente Christoph Franz ha dichiarato che ora la società si trova in una posizione strategica migliore per il futuro, per fornire farmaci salvavita e diagnostica alle persone di tutto il mondo.
Allo stesso tempo Novartis otterrà una plusvalenza di 14 miliardi di dollari. L'investimento per la società guidata da Vasant Narasimhan ha fruttato un guadagno annuo del 10% dal 2001, tuttavia oggi i costi di acquisizione nel settore farmaceutico sono aumentati e occorrono sempre maggiori fondi per sviluppare i trattamenti terapeutici da mettere sul mercato.
L'occasione è stata ghiotta anche perché il divario tra le azioni al portatore Roche e quelle senza diritto di voto ha raggiunto recentemente il massimo degli ultimi 10 anni. Adesso il denaro ottenuto con la vendita della partecipazione consentirà a Novartis di investire nel business effettuando nuove acquisizioni e di allietare gli azionisti con l'incremento del dividendo e piani di buyback azionario.
Secondo Peter Welford, analista di Jefferies, l'accordo semplificherà la struttura di Novartis e alimenterà l'interesse su quali potranno essere le acquisizioni su cui la società con sede a Basilea potrebbe puntare. Quanto a Roche, l'esperto ritiene che l'intesa mette al riparo l'azienda dal rischio di acquisizioni più grandi.
Accordo Novartis-Roche: la reazione in Borsa
Gli investitori hanno salutato l'accordo tra le due società farmaceutiche con acquisti corposi delle azioni nella Borsa di Zurigo. Il titolo Roche sale del 2,19%, mentre Novartis dopo un'iniziale impennata ha invertito rotta e ora si muove sulla parità.
Dall'inizio dell'anno Roche ha innescato un rally che l'ha portata a crescere di quasi il 30%, mentre l'andamento delle quotazioni Novartis è stato molto altalenante, con momenti di euforia alternati a cali repentini. Dal 1° gennaio 2021 nel complesso le sue azioni stanno perdendo circa l'8%, con una situazione aggravata dopo il 26 ottobre per effetto di una trimestrale che ha deluso le attese.