Tra le tendenze accelerate dalla pandemia di Covid-19 vi è quello dei pagamenti digitali. Secondo uno studio di Grand View Research, questo mercato potrebbe raggiungere una dimensione di 236,10 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita medio annuale del 19,4% nel periodo 2021-2028. Diversi i motivi che sosterranno questa tendenza, tra cui il proliferare delle società e delle soluzioni fintech.
A tal proposito, uno degli sviluppi più interessanti sarà quello relativo all’autenticazione biometrica, ossia un metodo di verifica dei pagamenti che viene effettuato tramite delle caratteristiche biologiche della persona, come impronte digitali e riconoscimento facciale. Per Payments Industry Intelligence, questo tipo di sviluppi farà parte di transazioni per 2.500 miliardi di dollari entro il 2024.
Un altro sviluppo che guiderà la crescita del comparto è quello dei cosiddetti self-checkout nei negozi al dettaglio. Molte aziende infatti stanno testando sistemi di pagamento che permetteranno di eliminare la tradizionale figura del cassiere. Gli effetti dell’epidemia hanno spinto in maniera importante l’e-commerce, che utilizza come metodo di saldo principale le carte di credito o debito.
Secondo Accenture, entro il 2023 7.000 miliardi di dollari che sarebbero stati spesi in contanti verranno canalizzati in metodi di pagamento digitale. Da evidenziare anche come la lotta al contante sia portata avanti in maniera importante da molti Governi e dalle stesse Banche centrali. Oltre a questo, gli sviluppi della tecnologia favoriscono l’adozione del denaro virtuale, dato che per pagare si può utilizzare lo smartphone.
Il contante inoltre potrebbe essere meno utilizzato anche per altri due motivi: il primo è la continua digitalizzazione della popolazione, il secondo invece è legato al Covid. Sebbene diversi studi abbiano dimostrato che la possibilità di contagio attraverso monete e banconote sia bassa, la paura di inizio pandemia potrebbe aver spinto diverse persone all’abbandono del contante verso forme di denaro digitali.
L’uso di questo tradizionale metodo di acquisto sembra quindi destinato a ridursi nel tempo. Il tema dei pagamenti elettronici è quindi interessante sia per gli investitori istituzionali che per il pubblico retal. Per favorire corretta diversificazione su alcune delle aziende primarie del settore Kimura Trading ha costruito un indice, il basket E-Pay. Vediamo i singoli sottostanti.
Analisi dei sottostanti
Il basket E-Pay di Kimura Trading comprende tre delle principali società del settore dei pagamenti digitali: Visa, Mastercard e American Express. Nel 2° trimestre fiscale del 2021 Visa ha visto i ricavi netti scendere del 2%, a 5,7 miliardi di dollari, con utili per azioni stabili anno su anno a 1,38 dollari. L’azienda ha comunicato di aver registrato un incremento dei volumi di pagamento dell’11% e un +8% sulle transazioni processate.
Il grafico settimanale del titolo evidenzia una grande forza, con i prezzi inseriti all’interno di un solido uprend che sembra mirare ai 240 dollari per azione. Nel breve periodo lo scenario cambierebbe in favore dei venditori nel caso in cui si dovesse verificare una discesa al di sotto dei 220 dollari, movimento che concluderebbe la serie ti minimi crescenti in atto da novembre 2020.
Nel 1° trimestre 2021 Mastercard ha reso noto di aver registrato ricavi in aumento del 4% a/a, a 4,2 miliardi di dollari, e un aumento del 9% degli utili per azione, attestati a 1,83 dollari. Come per Visa, anche le azioni Mastercard sono inserite all’interno di un solido uptrend, anche se nelle ultime settimane i corsi hanno iniziato una congestione a ridosso del supporto a 360 dollari.
Una discesa al di sotto di questo sostegno avrebbe la possibilità di riportare il titolo verso il successivo livello di concentrazione di domanda 320 dollari. Al contrario, una violazione dei 380 dollari permetterebbe ai compratori di riportarsi verso i top storici in zona 400 dollari.
American Express ha registrato nei primi 3 mesi del 2021 un decremento del 12% su base annuale dei ricavi netti, a 9,064 miliardi di dollari. Il gruppo ha segnalato un deciso incremento degli utili per azione, passati da 0,41 dollari del 1° trimestre 2021 a 2,74 dollari. Questo risultato ha beneficiato delle migliori previsioni economiche del gruppo, che hanno permesso di liberare 802 milioni di dollari in riserve su perdite su crediti accantonate precedentemente.
La scorsa settimana il titolo ha aggiornato i propri massimi storici a Wall Street toccando quota 167,14 dollari. I prezzi potrebbero essere quindi pronti per una correzione con primo obiettivo individuabile intorno al supporto posto a 140 dollari, dove si potrebbe verificare un rimbalzo dei corsi che farebbe proseguire la solida tendenza ascendente in atto.
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