Il Governo francese completerà la nazionalizzazione di Electricité de France (EDF), la ENEL francese di cui già possiede l'84% delle quote di capitale. Il resto delle azioni è quasi tutto flottante, salvo un 1% in mano ai dipendenti. In misura minore la compagnia energetica era stata privatizzata dall'esecutivo Sarkozy e ora vi è un ritorno al passato, con l'Eliseo che si appropria della società e la prepara per l'uscita dalla Borsa di Parigi.
A dare l'annuncio della nazionalizzazione è stato il Primo Ministro Elisabeth Borne in Parlamento, dove ha dichiarato che "questa evoluzione permetterà a Edf di rafforzare la sua capacità di portare avanti in tempi rapidi progetti ambiziosi e indispensabili per i futuro energetico della Nazione". Borne ha citato la guerra e le colossali sfide che attendono la Francia, per cui è importante "garantire la sovranità" dal punto di vista energetico. Questo anche in ottica di "un'emergenza climatica che richiede decisioni forti e radicali", ha aggiunto.
Comunque, all'inizio dell'anno, il Presidente Emmanuel Macron aveva ventilato l'ipotesi di nazionalizzare l'azienda, rilevando come l'obiettivo era quello di costruire un pilastro per un massiccio investimento in nuovi reattori nucleari.
EDF: una società altamente indebitata
EDF in questo momento sta affrontando il peso dell'ammortamento e dello sviluppo delle centrali nucleari, da cui dipende il 69% dell'elettricità consumata in Francia. L'azienda sta investendo molto per espandere gli impianti eolici e fotovoltaici, per garantire al Paese una maggiore sussistenza di energie alternative. Borne ha affermato che "la Francia deve prepararsi a tutti gli scenari riguardanti la fornitura di gas russo, anche i più difficili, di fronte ai quali è possibile resistere, ma tutti dovranno agire".
Tutto questo comunque ha comportato un indebitamento di Edf di ben 43 miliardi di dollari. Il colosso statale in questo momento ha bisogno di denaro fresco, al punto che si parla di una ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro, dopo che lo scorso aprile l'istituto era stato ricapitalizzato per oltre 3 miliardi. Edf tra l'altro ha un problema sia con i ritardi per la messa a punto dei nuovi impianti in Francia e nel Regno Unito, che con i suoi reattori nucleari vecchi, di cui al 50% sono fuori servizio e che possono essere corrosivi.
Il Governo non è stato di aiuto al gruppo allorché ha imposto prezzi scontati all'elettricità, con le forniture che sono aumentate per effetto del rincaro delle materie prime, senza la possibilità di trasferire il costo sui consumatori. Questo gioco è costato a Edf circa 1 miliardo di passivo, che si aggiunge alle perdite di produzione che ridurranno i guadagni di 18,5 miliardi di euro quest'anno e al debito che dovrebbe aumentare del 40%, superando i 60 miliardi di euro. La società oggi ha un valore di Borsa di circa 30 miliardi di euro e quest'anno ha perso il 9,04%. L'ultima seduta invece si è chiusa con balzo delle azioni del 14,53%.