Le banche italiane sono particolarmente solide. È quanto emerge dall’ultimo Serp (Supervisory Review and Evaluation Process), il report elaborato dalla Banca Centrale Europea per valutare lo stato di salute del comparto. Gli istituti di credito italiani fanno registrare performance positive sia rispetto agli altri istituti del Vecchio continente e sia in termini assoluti.
La review della BCE è stata condotta tenendo presente due fattori:
- il Pillar 2 Requirement (P2R): la componente del patrimonio che ogni singola banca deve aggiungere a quelli che formano il Cet1 Ratio e il Total Capital Ratio. Trattandosi di una percentuale dell’attivo che viene decisa in maniera discrezionale dalla BCE, possiamo dire che più questa percentuale è alta, meno la BCE si “fida” di una determinata banca (e viceversa);
- la percentuale di P2R che deve essere di “qualità superiore”, ovvero Cet1.
Prima di vedere quali sono le banche italiane più solide, diamo una definizione dei parametri generalmente utilizzati per stabilire la solidità di una banca.
Cosa è il Cet1
Acronimo di Common Equity Tier 1, il Cet1 è l’indicatore più conosciuto ed utilizzato per valutare il livello di solidità di una banca. Il Cet1 rappresenta il patrimonio “core” di una banca e scaturisce dal capitale versato, dagli utili non distribuiti, dalle riserve e dalle azioni detenute. In occasione della presentazione di trimestrali o di bilanci annuali sentiamo parlare del Cet1 Ratio, l’indicatore ottenuto dal rapporto tra il Cet1 e le attività, i crediti, ponderati per il rischio.
La BCE prescrive un livello minimo di Cet1 Ratio che varia da banca a banca, ed in genere gli istituti superano questo livello senza grandi problemi. A fine 2021, il Cet1 Ratio maggiore tra le banche italiane lo ha fatto registrare UniCredit, che ha visto il dato attestarsi di poco sopra i 15 punti percentuali (15,03%).
A far compagnia all’istituto di Piazza Gae Aulenti sul podio delle banche italiane con il Cet1 Ratio più elevato ci sono Intesa Sanpaolo (13,8%) ed il Credem (13,7%). Nel caso di Bper Banca (13,5%), di Banco BPM (13,4%) sono stati registrati livelli inferiori mentre Banca MPS ha evidenziato un Cet1 Ratio dell’11%.
Tra i parametri utilizzati dalla BCE troviamo anche l’Additional Tier 1, che include altre forme di patrimonio (come obbligazioni ad alto rendimento), e il Tier II, la somma degli elementi patrimoniali di qualità secondaria (riserve, strumenti ibridi di patrimonializzazione, passività subordinate ed altri elementi). Insieme, questi parametri, rapportati con le attività ponderate, costituiscono il Total Capital Ratio.
La classifica delle banche italiane più solide
Come detto, in questa speciale classifica delle banche italiane più solide, la BCE ha utilizzato il P2R, precisando la parte che di questo deve essere di qualità pregiata (Cet1).
Tra le banche italiane, quella valutata più solida dalla vigilanza è il Credito Emiliano, che vede i due dati fissarsi rispettivamente all’1 ed allo 0,56 per cento. Segue Mediobanca (1,58 e 0,89%) e l’accoppiata UniCredit-Intesa Sanpaolo (1,75%, 0,98% e 1,79%, 1,01%).
La classifica delle banche europee più solide
Il Credito Emiliano si comporta decisamente bene anche a livello europeo: escludendo CRH e Sfil, la prima si occupa di rifinanziamento del credito immobiliare e la seconda è attiva perlopiù nei crediti all’esportazione, possiamo dire che il Credem è valutata la banca più solida a livello europeo.
Nella classifica generale Mediobanca si piazza al 15° posto mentre UniCredit e Intesa Sanpaolo occupano rispettivamente la 26esima e la 27esima posizione.
Tra gli istituti maggiori spicca il nono posto di BNP Paribas, l’undicesimo del Santander ed il dodicesimo del Credit Agricole.