I prezzi del petrolio virano al ribasso dopo che ieri avevano recuperano terreno grazie a previsioni rialziste sulla ripresa della domanda che hanno prevalso sui timori relativi all'impatto della terza ondata di pandemia in Brasile, India e Giappone.
Il gruppo OPEC+ questa settimana ha reso noto di volersi attenere al proprio piano di graduale allentamento delle restrizioni alla produzione di petrolio da maggio a giugno. Il Cartello si attende che le scorte globali di petrolio raggiungano i 2,95 miliardi di barili a luglio, al di sotto della media 2015-2019.
Gli operatori si sono anche focalizzati su un aumento degli indici operativi delle raffinerie statunitensi e una diminuzione nello stock dei distillati la scorsa settimana, secondo i dati pubblicati dalla Energy Information Adminstration.
Gli analisti si aspettano che le campagne vaccinali negli USA ed Europa spingano la domanda al picco record di 101,5 milioni di barili al giorno nei mesi estivi, malgrado la crescita dei contagi in Brasile ed India possa avere un impatto negativo sulla domanda locale nel caso in cui vengano imposte nuove restrizioni.
Inoltre il dollaro USA in leggero calo ha fornito un ulteriore supporto. Il biglietto verde si trova infatti attorno ai minimi da 9 settimane grazie alla politica monetaria ancora accomodante della Federal Reserve e ai piani di stimolo dell’amministrazione Biden. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul petrolio WTI.
Materie prime, petrolio WTI: l’analisi tecnica
Dopo il rialzo messo a segno nell’ultima ottava, le quotazioni del petrolio WTI hanno fatto marcia indietro, ripiegando al di sotto dei 64 dollari al barile.
Nonostante la flessione di oggi, le precedenti indicazioni positive al momento non sono state ancora invalidate con i corsi che si mantengono al di sopra della trendline che conta i massimi decrescenti registrati il 7 e il 15 marzo e al di sopra della parte superiore dell’area di consolidamento che si è formata tra fine e marzo e metà aprile. A questi si aggiunge anche il supporto dinamico di lungo periodo che conta i minimi di aprile e novembre 2020, ora transitante a 58,50 dollari.
La tendenza di più lungo termine rimane quindi ancora fortemente orientata al rialzo, almeno fino a quando non sarà violata con forza l’area di concentrazione di domanda compresa tra i 57,64 e i 58 dollari al barile. Per quanto riguarda l’operatività, strategie long potrebbero essere implementate con un ritorno a 62,30 dollari per puntare dapprima verso i 65,40 dollari e successivamente sui top a 67,22 dollari.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 62,30 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 60,50 dollari, mentre il target a 67,00 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22Q9S8, leva 10 e prezzo ask a 6,624 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 5,404 euro, stop loss a 3,604 euro e target a 10,104 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 200 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22Q9S8 per un controvalore di 1.330,80 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 2.020,80 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 720,80 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere i 57,1459 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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