Nel tardo pomeriggio di ieri è tornato il clima di risk off che si pensava fosse ormai solo un ricordo. I principali indici di Borsa a livello globale hanno infatti riassorbito tutti i decisi rialzi messi a segno nella giornata per poi chiudere in area di minimi. Diversi i motivi che hanno dato il via alle vendite, in primis la
lentezza nel trovare un accordo per il piano di stimoli all’economia USA da parte del Congresso.
Oltre a questo,
l’incontro tra Boris Johnson e Ursula von der Leyen non ha risolto l’impasse sul fronte Brexit, con i colloqui che procederanno anche nei prossimi giorni. Oggi è il giorno della BCE, che dovrebbe incrementare di 500 miliardi di euro il PEPP, prorogandolo fino a fine 2021.
L’istituto centrale dovrebbe inoltre allungare le TLTRO, e secondo Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS IM, si dovrebbero porre ulteriori correzioni al piano per incentivare i prestiti delle banche. Per quanto concerne la comunicazione, ci si attende invece che la Presidente Christine Lagarde tenga dei toni accomodanti e che ribadisca la necessità di mantenere l’attuale flessibilità nell’uso degli strumenti di intervento.
Nel giorno della Banca Centrale Europea, l’EUR/USD veleggia in territorio positivo. I prezzi hanno
iniziato una correzione a ridosso della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 31 luglio e 6 agosto 2020. Nel breve periodo le quotazioni sembrano essere dirette in area 1,20, soglia psicologica e zona di passaggio della trendline che unisce i massimi del 9 e 22 ottobre 2020.
Nel medio periodo comunque le quotazioni sono inserite in una tendenza fortemente rialzista e sembrano avere un primo obiettivo a ridosso della resistenza a 1,22, dove passa il livello orizzontale espresso dai massimi del 12 gennaio 2018. Inoltre si deve considerare come
l’Eurotower abbia dimostrato più volte di non apprezzare una moneta troppo forte. In tal senso Lagarde potrebbe favorirne un deprezzamento, magari accennando ad un ulteriore sforbiciata ai tassi.
EUR/USD: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo si potrebbero valutare strategie di matrice short in caso di allungo dei prezzi a 1,2120. In questo modo si potrebbe individuare un buon livello di stop loss a 1,2180, mentre l’obiettivo è identificabile a 1,2020. Per questo tipo di operatività si adatta il
Certificato Turbo24 Short di IG con ISIN DE000A224YG3, leva 14 e prezzo ask a 9,246 euro.
Sul Certificate, i livelli operativi trovati con il
Turbo Calculator sono: prezzo di entrata a 8,994 euro, stop loss a 8,394 euro e target a 9,993 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
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1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
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10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
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100 Turbo24 = 1 euro a punto
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1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 100 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A224YG3 per un controvalore di 899,4 euro.
Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 999,3 euro. Se invece dovesse venire raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 839,4 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò i prezzi del cambio dovranno raggiungere quota 1,3018, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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