Oggi a catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno le riunioni della BoE e della BCE. Ieri la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli nella forchetta compresa tra il 4,5 e 4,75%, il livello più alto dal settembre 2007.
La Fed ha così rallentato il ritmo della stretta monetaria dopo sei rialzi consecutivi di maggiore entità, ovvero quattro consecutivi di 75 punti base tra giugno e novembre e altri due di 50 pb. La Banca centrale USA ha evidenziato che gli aumenti in corso “saranno appropriati per raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo da riportare l’inflazione al 2% nel tempo”.
Secondo la Fed, l’inflazione “si è leggermente attenuata, ma rimane elevata”. Nel determinare l’entità dei futuri aumenti del costo del denaro, la Fed “terrà conto dell’inasprimento cumulato della politica monetaria, dei ritardi con cui la politica monetaria influisce sull’attività economica e sull’inflazione e degli sviluppi economici e finanziari” ( qui le date dei prossimi meeting della Fed nel 2023).
A dicembre scorso la Fed aveva indicato un’attesa mediana di tassi al 5,1% quest’anno. Ciò implicherebbe altri due aumenti. Il rallentamento della stretta a 25 punti base di ieri, secondo il governatore Jerome Powell consentirà di “valutare meglio” l’impatto della politica monetaria sull’economia, in modo da definire l’aumento dei tassi e quanto a lungo tenerli su alti livelli.
Oggi il focus sarà invece sulla riunione della BCE e sulla conseguente conferenza stampa della presidente Christine Lagarde. Gli analisti per il meeting odierno si attendono un rialzo dei tassi di riferimento dello 0,50% e i dettagli circa la riduzione del programma di acquisto PAA che a fine dicembre ammontava a 3.254 miliardi di euro.
L’atteso aumento del costo del denaro dello 0,50% era stato preannunciato nella riunione di dicembre e il recente calo dei prezzi dell'energia non sarà sufficiente per far cambiare idea all’Eurotower. Al momento gli analisti prevedono un aumento dei tassi di interesse al 3,5%, entro la fine del primo semestre di quest’anno, come emerge da un sondaggio di Reuters. In attesa del meeting della BCE e della conferenza stampa di Christine Lagarde, analizziamo il quadro grafico del cambio EUR/USD.
Forex, EUR/USD: il quadro tecnico in vista della riunione BCE
Il quadro tecnico dell’ EUR/USD rimane impostato al rialzo dopo la riunione di politica monetaria della Fed di ieri sera e in attesa delle decisioni della BCE. Le quotazioni del cambio principale intanto si mantengono all’interno di una struttura ascendente nel breve periodo, in particolare da settembre 2022, quando i corsi rimbalzarono da area 0,95.
In caso di ritracciamento, i primi livelli da monitorare sono quelli espressi dalla linea di tendenza che collega i minimi registrati il 3 novembre 2022 e il 6 gennaio 2023, ora transitante a 1,0810, zona in cui transita anche il supporto orizzontale lasciato in eredità dai massimi di maggio 2022.
Segnali di forza in quest’area di prezzi potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista in linea con il trend dominante. In questo caso l’obiettivo di profitto dei compratori potrebbe essere localizzato in area 1,12, massimi segnati a marzo 2022. Vediamo ora come operare su EUR/USD con i Certificati Turbo 24 di IG.
Forex, EUR/USD: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie long da 1,0850. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 1,0760 dollari, mentre il target a 1,1200 dollari. Per questo tipo di operatività abbiamo scelto i Certificati Turbo24 di IG, in particolare il Certificato Turbo Long su EUR/USD con un livello Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per il nostro stop loss.
Nel dettaglio, il Certificato scelto è il Turbo24 Long con ISIN DE000A23J3Y7, livello di KO a 0,988524 dollari e leva 10. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore (sotto la voce info). L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni di EUR/USD dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.
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Da 250.000 a 500.000 unità mensili il rimborso sarà di 0,50 euro ogni 1.000 unità;
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