Le autorità cinesi sono intervenute stanotte per frenare quella che viene considerata un'esuberanza dei mercati finanziari. Un alto burocrate ha affermato di essere “molto preoccupato” dal pericolo di bolle finanziarie. Il Nikkei 225 ha perso lo 0,86%, lo Shanghai Composite -1,21% e Hong Kong -1,5% dopo il monito dell’Autority.
L’avvertimento è arrivato nel corso di una conferenza stampa, di Suo Shuqing, il presidente di un soggetto che, come ha imparato a sue spese Jack Ma di Alibaba ed Ant Group, ha i poteri di uno zar: la Commissione di Regolazione delle Banche e delle Assicurazioni della Cina (CBIRC).
Cina lancia l’allarme: rischio bolla in USA, Europa e nell’immobiliare domestico
Il richiamo alla moderazione è stato mandato a casa propria ma anche ad altri: i mercati finanziari dell’Europa e degli Stati Uniti sono a rischio perché vanno in un verso opposto a quello dell’economia reale, "da un momento all’altro" ci sarà una correzione. Il presidente della Commissione ha dichiarato di essere molto preoccupato dei rischi che potrebbero arrivare dalle bolle speculative sui mercati finanziari e dall’immobiliare nazionale.
Guo Shuqing ha aggiunto che la Cina sta studiando misure per regolare l’afflusso di capitali esteri in modo da prevenire turbolenze sul mercato domestico e non ha nascosto i timori per una bolla immobiliare che potrebbe esplodere in Cina.
D’altronde, è stata la commissione stessa, nel mese di gennaio, a dire di essere pronta ad anticipare “i rischi sistemici”, dopo aver imposto un tetto massimo ai prestiti che vengono convogliati al mercato immobiliare.
“E’ pericoloso che molte persone acquistino case non per viverci, ma per fare investimenti o speculazioni”, ha rimarcato il numero uno della Commissione bancaria cinese. Che ha aggiunto che il rischio di questo fenomeno è che, in caso di crisi immobiliare, il valore delle proprietà in mano a tante persone soffra una perdita enorme, scatenando un circolo vizioso di mutui non pagati e di caos economico.
Intanto in Cina avanza il piano vaccinazioni Covid-19
Nel frattempo, la Cina accelera sul piano vaccinazioni per contrastare la pandemia di Covid-19, puntando a vaccinare il 40% della popolazione entro la fine di luglio. Lo ha riferito a Reuters un consulente medico senior del governo.
Zhong Nanshan, un esperto di Coronavirus che ha contribuito a modellare la risposta della Cina alla pandemia, ieri ha affermato che l'attuale rapporto di dosi di vaccino somministrate ogni 100 persone in Cina è 3,56, molto inferiore rispetto a quello di Israele, Emirati Arabi e Stati Uniti.
Il 40% di vaccinati entro la fine di luglio includerebbe persone che hanno ricevuto una o due dosi, ha detto Zhong. Tre dei vaccini prodotti in Cina richiedono due dosi, mentre un altro richiede una singola dose. Malgrado la battuta d'arresto di fine febbraio, la performance da inizio 2021 della borsa cinese è a +5,0% (in euro).