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UsdJpy vive una delle settimane più volatili della sua storia toccando 101 e chiudendo oltre 107
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Un movimento significativo già visto altre volte nel corso degli ultimi due anni
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Debolezza di Yen coincisa con debolezza di oro che archivia la settimana con una figura di bearish engulfing pattern
Nulla è perduto stando a quello che sembra essere il messaggio arrivato da UsdJpy alla fine della scorsa settimana. Dopo un periodo in cui la volatilità di UsdJpy era scesa ai minimi di sempre, in questi giorni abbiamo assistito ad un’improvvisa recrudescenza della stessa, con effetti trasversali su tutti i mercati finanziari. Wall Street è entrata in bear market, i tassi di interesse trentennali hanno toccato i minimi storici. L’ultimo precedente con un livello di bande di Bollinger così ravvicinate risale al 2007. Quello che accadde dopo ce lo ricordiamo tutti.
Non è escluso che la storia si ripeta però annotiamo anche altre indicazioni che può fornire qualche speranza. E’ ovvio che bucare quota 100 creerebbe le premesse per un bear market durissimo. Il Dollaro americano a quel punto probabilmente non offrirebbe più rendimento con una svalutazione che propagherebbe i suoi effetti a livello mondiale.
Il mercato però ha riconosciuto questo supporto in maniera importante chiudendo la settimana con un bullish engulfing pattern (corpo della candela rialzista che ingloba quella precedente) che di fatto mette in chiaro come per gli orsi non è ancora arrivato il momento di prendere il posto del comando, almeno sul cambio UsdJpy. L’aspetto spettacolare della vicenda è rappresentato da come questo fenomeno si sta ripetendo in modo sistematico. Dal 2018 siamo al quarto caso di rabbiosa reazione del Dollaro, come possiamo vedere in modo evidente grazie ai cerchi rossi inseriti sul grafico.
A questo punto la settimana entrante sarà fondamentale per capire se UsdJpy troverà la forza di risalire sopra 110 oppure se perderà definitivamente 105. In questo ultimo caso avremo un indizio molto chiaro che il bear market azionario sarà più duro di quello visto fino ad oggi. I riflessi della rabbiosa reazione di UsdJpy li abbiamo visti venerdì anche sul prezzo dell’oro. Tradizionale bene rifugio che però sembra aver perso la scorsa settimana questa qualità.
Per tre settimane consecutive l’oro ha provato a spingere i suoi prezzi sopra 1700 senza successo. Poi il violento ribasso capace di formalizzare una figura di bearish engulfing pattern. Una figura ribassista che è andata ad inglobare le 9 candele settimanali precedenti. Ce n’è abbastanza per capire l’idea del mercato.
Secondo le onde di Elliott a questo punto dovremmo assistere alla formazione di una quarta onda che troverà come base di supporto quella zona di 1400/1450 $ l’oncia che ha rappresentato la base di lancio dell’ultima parte del 2019. Ipotesi estrema l’affondo fino a 1350 ma tendenzialmente all’interno di questo range sarei compratore di metallo giallo.