La sterlina inglese è capitolata sotto i colpi di un dollaro incredibilmente vigoroso e capace di ritornare vicino a 1,05 contro euro. Rispetto al pound la divisa americana ha messo a segno la quarta settimana consecutiva di rialzo nelle ultime cinque. Da 1,32 il Cable è sceso fino a 1,25, ma i primi segni di eccesso ribassista cominciano a intravedersi. Diverse le variabili che hanno inciso su questa flessione, mentre all’orizzonte si profila un periodo stagionale non felicissimo secondo la storia.
Sterlina in difficoltà con allargamento del differenziale dei tassi
GBP/USD ha subito i colpi di dati macro non eccezionali come le vendite al dettaglio scese a marzo del 1,4% e gli indici PMI dei servizi in deciso peggioramento. Naturalmente gli effetti di un’inflazione che non sta risparmiando la Gran Bretagna si stanno sentendo. L’energia è molto cara e lo stesso vale per i generi alimentari. Con le famiglie inglesi ad un buon livello di indebitamento, la Bank of England deve cercare di andare con i piedi di piombo nel tentativo di non soffocare completamente la ripresa. Al momento il mercato vede un picco di 2,75% dai tassi swap.
Ipotesi aggressiva ma comunque ben inferiore al 3,5% previsto dagli analisti più aggressivi in USA o il 3,75% dell’Australia. Ecco quindi che la sterlina soffre il differenziale tassi in allargamento e questo spiega l’andamento recente del Cable che da inizio anno ha assunto esclusivamente una parabola discendente. Segno che il mercato non credeva alla retorica hawkish della BoE.
GBP/USD: analisi tecnica e livelli trading
I grafici di lungo periodo di GBP/USD dimostrano chiaramente come la barriera di 1,43/1,44 rappresenterà nei prossimi anni il punto oltre il quale la tendenza ribassista della sterlina potrà cambiare. Per il momento bisogna accontentarsi di quella che potrebbe rivelarsi come una lunga fase laterale di accumulazione. Esattamente a 1,25 il cambio trova sulla sua strada il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero bull market cominciato a marzo 2020 e culminato con il top di 1,42 un anno fa.
Il tasso di variazione annua del Cable sfiora l’8%, un dato che non segnala ancora un'occasione long. I due casi di bottom primari più recenti, quello del 2016 post Brexit e quello di marzo 2020 si fermarono sempre a 1,14 con un tasso di variazione annuo di -11%. Serve quindi ancora un sacrificio nell’ordine del 3-4% per cominciare a scaldare i motori per una strategia rialzista su GBP/USD, in un contesto di valutazioni che sicuramente vede la divisa britannica sottovaluta rispetto a quella americana.