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Dopo il taglio dei tassi a sorpresa della FED si infiammano le quotazioni di EurUsd
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Mercato stima recessione in America e nuovo taglio nel FOMC del 18 marzo
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Curva dei rendimenti reali sotto zero, EurUsd sfonda media mobile a 200 giorni. Prossima fermata 1,17?
Quello che la Federal Reserve ha accesso con il taglio a sorpresa dei tassi di interesse di 50 punti base la scorsa settimana è stato un vero e proprio incendio nel mondo valutario. Dal punto di vista della pura psicologia la sensazione è che quella di Powell e soci sia stata una mossa inevitabile ma che nello stesso tempo ha messo in chiaro la gravità di ciò che sta per arrivare anche negli Stati Uniti, ovvero una recessione globale causata dal coronavirus e da tutti i suoi deleteri effetti sulla circolazione di merci e persone.
FED: un taglio dei tassi che sa di recessione
Perché non aspettare fino al 18 marzo deve aver pensato qualcuno. Per quella data era fissato un FOMC (vedi tutto il calendario 2020) ed il mercato placidamente scontava dai 25 ai 50 punti base di taglio. Poi è arrivata la mossa a sorpresa di Powell, che ha smarrito una Wal Street preda di movimenti molto nervosi. Finora i ribassi dai massimi storici sono di oltre 12%, senza per ora mostrare la benchè minima intenzione di reagire. E così il mondo della finanza, ormai assuefatto alle manovre monetarie, chiede di più. Ed infatti il mercato sconta già un nuovo taglio proprio in occasione del FOMC del 18 marzo 2020. Inutile citare la statistica che lega i due ultimi tagli straordinari alle ultime due recessioni, ma la sensazione è che questo evento infausto sarà inevitabile ora che il corona virus ha raggiunto l’America. Con i tassi di interesse decennali statunitensi a livelli mai così bassi (0.7% a 10 anni e 1.3% a 30 anni) e la curva dei rendimenti tutta negativa in termini reali, la situazione del Dollaro non poteva che essere compromessa. E così le quotazioni dell'eurodollaro dallo scorso 20 febbraio sono praticamente solo salite, passando da 1,079 a 1,13. Un rally poderoso che in due settimane ha prodotto un +4%, incremento che non si vedeva dal 2012. Il Dollaro paga il netto restringimento dello spread di rendimento differenziale tra Treasury Note e Bund, passato in pochi giorni da 200 a 140 punti base.
Investimenti e trading: quali livelli operativi guardare su euro-dollaro USA?
L’appetibilità del biglietto verde è sempre minore e con una politica monetaria impostata verso un easing ancora più massiccio l’analisi tecnica sembra confermare che il peggio non è alle spalle per il biglietto verde. La chiusura nettamente al di sopra di quella media mobile a 200 giorni che dal 2018 stava ingabbiando EurUsd sembra aver definitivamente invertito la tendenza bearish che già a fine anno aveva tentato senza successo questo movimento. La violentissima caduta dal massimo di fine anno a questo punto non è stato altro che una classica molla che si stava caricando e che ora è esplosa. Quindi cosa fare con EurUsd? Abbastanza improbabile che un movimento di questo tipo si riveli un falso segnale. Questo ci porta a puntare a 1,15/1,17 come prossimo obiettivo con la trend line di lungo periodo ora in transito a 1.20 da non escludere per le prossime settimane. Un return move sulle precedenti resistenze di area 1,11/1,115 sarà da sfruttare per andare long. Se il mese di marzo chiuderà sopra 1,118 ci troveremo di fronte alla prima chiusura mensile sopra la media mobile annua da maggio 2018. Sarà quello il segnale ribassista di conferma per il Dollaro.