Dopo il simposio di Jackson Hole sembra che nulla possa fermare il dollaro USA. Considerando la crisi profonda che sta attraversando l’Europa a causa dei costi impressionanti raggiunti dalle fonti energetiche, solo una BCE molto aggressiva nel prossimo meeting di politica monetaria potrebbe arginare la debolezza dell’euro.
Forex, EUR/USD: obiettivo a 0,90 dollari dopo Powell falco
A metà luglio, quindi oltre un mese fa, il mercato sembrava avere le idee già molto chiare. A testimoniarlo un articolo scritto proprio in quei giorni. Ecco un estratto per ricordare in quale contesto stavamo navigando allora e per quale motivo ci ritroviamo sotto la parità oggi.
Alla fine dell’articolo scrivevo “Il grafico di lungo periodo di EUR/USD parla abbastanza chiaro. A marzo 2022 il cambio ha perso la zona di supporto compresa tra 1,10 e 1,12 che rappresentava il punto di transito della linea di tendenza rialzista di lunghissimo periodo.
I minimi crescenti uniti da una linea di tendenza a partire dal 2002, quando l’euro toccò il suo minimo storico a 0,82, sono stati violati al ribasso proprio in quel momento e la divisa del Vecchio Continente non ha più ritrovato la forza di reagire scivolando fino alla zona della parità con il biglietto verde. Osservando meglio il grafico notiamo un doppio massimo in zona 1,23 che rafforzerebbe la tesi di un obiettivo a 0,90 nei prossimi mesi”.
E questo mi sembra ancora oggi l’obiettivo più probabile dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha chiaramente fatto capire che la lotta contro l’inflazione proseguirà con ripetuti aumenti nei tassi di interesse. In fondo lo stato dell’economia è buono, ha detto il numero uno della Banca centrale USA, ma anche se peggiorerà la Fed non potrà ignorare il pericolo di un’inflazione fuori controllo.
Forex, EUR/USD: cosa aspettarsi dalle prossime riunioni di Fed e BCE
Nella riunione di settembre della Fed il mercato si aspetta un altro rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed di 75 punti base, e per quanto riguarda la BCE? Se il mercato sconta per certi 50 punti base di rialzo nel prossimo meeting dell'Eurotower, c’è chi comincia a pensare che la necessità di frenare la caduta dell’euro e quindi dell’inflazione, spingerà la presidente Christine Lagarde ad una mossa più aggressiva, da 75 punti base.
Intanto, il quadro tecnico appare ancora decisamente favorevole al dollaro USA su ogni periodo temporale. Come possiamo vedere dal grafico daily con l'indicatore Ichimoku, ogni tentativo di inversione del cambio EUR/USD si è poi rivelato fallito.
A livello tecnico è da evidenziare inoltre la trendline ribassista che conta i principali massimi di swing registrati negli ultimi mesi, ora passante in zona 1,03 dollari. Questo livello ha fermato le velleità dell’euro in più occasioni, in caso di rimbalzo i venditori potranno tornare in vantaggio da quest'area di prezzi.