Dall’inizio del 2022 in Oceania gli investitori non hanno mai avuto dubbi. Long di dollaro australiano e short di valuta neozelandese, in un percorso che sta vedendo la Reserve Bank of Australia accelerare riducendo il gap di rendimento verso NZD, partita in anticipo ma che solo negli ultimi tempi ha già messo le mani avanti indicando gli anni necessari per esaurire il Quantitative Tightening.
Essendo cominciata prima, la politica di rialzo dei tassi neozelandesi potrebbe annunciare un picco nell’inflazione precedente rispetto a quella australiana, che sta accelerando e forse aumenterà ancora a giudicare dalla decisione di Sydney di aumentare il salario minimo oltre le attese. La crescita del 5,2% sulla paga settimanale servirà per mantenere il passo dell'indice dei prezzi al consumo e naturalmente compensare il minor denaro che affluirà sotto forma di credito dalle banche locali causa aumento tassi e peggioramento dei meriti creditizi.
AUD/NZD: i motivi del rialzo
Il Governo neozelandese ha previsto di spendere 1 miliardo di dollari neozelandesi per combattere l’inflazione al 6,9%. Tra le misure individuate appaiono il pagamento di 350 NZD in tre mesi a partire da agosto per tutti gli adulti che guadagnano meno di 70mila dollari neozelandesi l’anno.
In Nuova Zelanda il picco del rialzo dei tassi si dovrebbe vedere nel 2023 al 3,5%/4%, mezzo punto in meno di quello che invece si prevede in Australia, con il 4,5% che a sua volta è un punto percentuale oltre quello che era previsto solo un mese fa. Ecco spiegato perché un cross molto scambiato dall’altra parte del mondo sta vivendo una fase di accelerazione verso l’alto così poderosa.
AUD/NZD: analisi tecnica e livelli trading
AUD/NZD da anni si muove all’interno di un range piuttosto ampio sul quale i trader con maggiori abilità hanno saputo destreggiarsi andando lunghi o corti di AUD o NZD a seconda delle situazioni economiche e monetarie dei rispettivi Paesi.
Solo alla fine 2021 AUD/NZD veleggiava nei pressi della parità, livello che già nel 2020 e prima nel 2015 aveva sempre arginato i movimenti ascendenti. In quel periodo, la Banca centrale australiana ostinatamente diceva ai mercati che il tema del rialzo dei tassi non era in discussione fino al 2024. Un errore clamoroso che poi è stato completamente ribaltato con un atteggiamento hawkish che adesso ha fretta di riportare sotto controllo l’inflazione.
Ecco quindi che ogni puntata in area 1,12/1,13 sarà interessante per cominciare a smontare posizioni in favore di NZD. Come sempre accade nei trading range di lungo periodo, la possibilità che si esca da questa fase esiste. Ma quando un trend laterale è così strutturato e duraturo non sfruttarlo potrebbe essere un’occasione persa.