In uno degli ultimi articoli che ho pubblicato su Investire.biz avevo evidenziato due opportunità short di breve periodo che il mercato Forex stava creando su AUD/USD ed EUR/CHF. Oggi mi voglio concentrare su altri due rapporti che l’analisi tecnica sembra suggerire come ideali per tentare una speculazione di breve periodo alla luce dell’aspetto grafico raggiunto. Sto parlando di EUR/JPY e GBP/USD.
EUR/JPY: analisi tecnica e strategie operative
La riapertura un po’ a sorpresa della corsa elettorale dopo il passo indietro dell’attuale premier Suga e la fase di ritracciamento dei principali mercati azionari sta favorendo un ritorno sulla divisa giapponese. USD/JPY si è allontanato da area 110 mentre EUR/JPY ha piazzato l’ennesima zampata capace di riportare il cross sotto 130 e soprattutto di tornare all’attacco della media mobile a 200 giorni.
Naturalmente ha un suo peso anche la debolezza dell’euro generata da una Banca Centrale Europea non propriamente entusiasta nel voler anticipare i tempi del tapering a causa di un’inflazione che, soprattutto in Germania, comincia a creare malumori. Certamente chi confida in una fase di ripartenza dei mercati finanziari simile a quella registrata a fine 2020 può tentare di aprire qui una posizione long di EUR/JPY. Non sfuggirà ai più attenti infatti la similitudine del comportamento di questo cross con quello che già accadde poco meno di un anno fa.
Primo test della media mobile, rimbalzo, nuovo affondo questa volta con temporanea escursione sotto il sostegno dinamico, rimbalzo, infine l’ultimo ritorno sulla media prima dell’avvio del rialzo. Il più classico dei testa e spalle rialzisti. Se questa sarà anche la configurazione attuale ci sarà da tornare prepotentemente lunghi di EUR/JPY al superamento di 130,75 (neckline della figura). Obiettivo 134, ovvero i massimi di maggio.
GBP/USD: analisi tecnica e strategie operative
Altro rapporto di cambio da seguire con attenzione è GBP/USD. Qui la fase di accumulazione sta avvenendo sui supporti. La sterlina sta sollecitando ripetutamente la media mobile a 200 giorni e zona 1,36 sembra essere lo scalino tecnico più ostico da abbattere per il dollaro americano.
Il cambio a luglio e agosto ha resistito in maniera egregia e anche qui si profila all’orizzonte un testa e spalle rialzista che rilancerebbe un bull market che la sterlina porta avanti da marzo 2020. Il superamento di 1,40 sarebbe quindi l’ideale segnale long di breve e di medio periodo che permetterebbe quanto meno al Cable di ritornare sui massimi del 2018 di 1,44, solo sfiorati nel 2021.
Al contrario uno sfondamento verso il basso di 1,35 aprirebbe scenari decisamente meno benigni per il pound, ma avremo modo di riparlarne.