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Covid e politica monetaria che potrebbe diventare ancora più espansiva per contrastare una deflazione imminente impediscono all’Euro il decollo;
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Stati Uniti che sembrano essere riusciti a risollevare le aspettative di inflazione con le Borse ad un passo dai massimi storici ad elezioni imminenti;
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EUR/USD che dopo un pullback vicino a 1,19 potrebbe aver innescato la retromarcia puntando ai supporti chiave di area 1,15
Con la seconda ondata di Covid-19 in Europa e Donald Trump che torna a ruggire nelle ultime settimane elettorali, quello che sta succedendo sul Dollaro americano sembra una classica fase di condivisione generale da parte degli investitori di una view improntata alla debolezza del biglietto verde. E quando questo accade io solitamente alzo la guardia.
Le principali case di investimento (ultima in ordine di tempo Goldman Sachs) stanno uscendo allo scoperto in vista dello sprint di fine anno e gli outlook vedono per lo più una debolezza della divisa americana. Lo stesso ragionamento lo stanno facendo i trader di mezzo mondo a quanto pare.
Osservando il COT Report pubblicato settimanalmente dal CFTC, il net long di Euro dei non commercials (ovvero gli speculatori) rimane sui massimi dalla nascita della moneta unica e di riflesso lo short sul Dollar Index si sta ampliando. Buone notizie per i contrarian i quali non perdono l’occasione di compricchiare biglietti verdi ogni volta che l'EUR/USD sale sopra 1,18.
Oltre all’effetto negativo del Covid-19 sull’Europa pesano le incognite relative alle nuove manovre che potrebbe mettere in cantiere la BCE. L’inflazione e le sue aspettative sono sempre più fiacche nel Vecchio Continente (in USA invece il dato core si conferma sostenuto all'1,7%) e questo fattore costringerà Christine Lagarde a fare qualcosa. Che cosa ancora è difficile comprenderlo visto che sui tassi ormai i margini sono nulli, sul QE vedremo.
EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
La struttura tecnica di EUR/USD di lungo periodo (abbiamo appena testato a 1,20 la trendline ribassista che scende dal 2008) e quella di breve periodo sembrerebbero suggerire la possibilità che il Dollaro possa piazzare una seconda zampata verso il basso dopo quella recente a 1,16.
La regola dell’analisi tecnica sulle figure di testa e spalle, non sempre così efficaci ma molto pubblicizzate, ci dice che fino a quando la spalla destra non viene violata, l’impostazione tecnica non cambia. Ecco quindi che il recente modello di reversal con spalla destra a 1,19 risulta ancora in essere con il movimento di rialzo degli ultimi giorni che non sarebbe altro che un pull back sulla precedente neckline.
Considerando che la prima correzione sviluppata tra 1,201 e 1,161 è costituita da tre onde, possiamo intuire che non siamo di fronte ad un movimento impulsivo, quindi un nuovo trend bearish. Quello in atto è probabilmente un ritracciamernto che dovrebbe avere come obiettivo quella zona di 1,15 dove presto transiterà la media mobile a 200 giorni e dove si trova il 38,2% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero bull market cominciato a marzo. Per il momento stay short su EUR/USD.