La Banca centrale turca oggi deciderà se aumentare o meno i tassi di interesse. Una mossa che il mercato sconta con estrema certezza e soprattutto con la convinzione che l'incremento del costo del denaro sarà corposo. Il veloce ritracciamento di EUR/TRY da 10 a 9 ci permette di capire come il numero di punti base che il nuovo governatore dovrà mettere sul piatto deve essere molto consistente.
Una delusione su questo fronte rischierebbe di aprire nuove ferite nella già derelitta Lira turca. I tassi attuali sono posizionati al 10,25% e il mercato si aspetta un rialzo al 15%. Una bella botta per l’economia del Paese, che potrebbe rallentare frenando l’import ed arginando l’inflazione soprattutto importata. Anche il credito dovrebbe subire uno stop. Manovre lacrime e sangue per una Nazione che paga a caro prezzo l’ingerenza di Erdogan nelle dinamiche di politica monetaria.
Non so se la Banca centrale sarà così aggressiva ma non fare nulla vorrebbe dire mettere la divisa in pasto agli speculatori. La situazione non è semplice. Le manie di espansionismo di Erdogan hanno creato tensioni con la Grecia e la UE, con Israele, con la Russia sul terreno libico, nel Caucaso. Una serie di rivoli geopolitici che drenano importanti risorse per un Paese che deve tornare a concentrarsi sulla crescita interna evitando un collasso finanziario dalle conseguenze pesantissime.
EUR/TRY: strategie operative tra opportunità e rischi
Inutile ripetere come questo novembre si rivelerà decisivo. La candela ribassista mensile finora realizzata dal mercato è una outside bar che ingloba quella precedente. In teoria siamo di fronte ad una figura bearish importante. Ma il mese è ancora lontano dal finire ed ecco che il passaggio di domani risulta fondamentale per quanto meno mettere un freno al ribasso e rimettere in carreggiata la Lira. Puntare ad area 8/8.20 potrebbe essere un obiettivo raggiungibile a certe condizioni nei prossimi mesi.
Al momento EUR/TRY ha un tasso di variazione annuo di +45%. Siamo a livelli record secondi solo a quel clamoroso +80% toccato nell’estate del 2008. Tutte le ipotesi sono sul tavolo ma la Turchia è all’angolo. Necessario ricostruire la credibilità e per fare questo servono sacrifici a partire proprio dal rialzo dei tassi. Il rischio di veder fuggire i capitali è troppo alto per un Paese con riserve ormai depauperate.
Per chi ama il rischio un eventuale ritorno sotto 10 rappresenterebbe una potenziale opportunità di andare short consapevoli che gli stop loss potrebbero essere spazzati via dalle ondate di volatilità.