Gli operatori dei mercati finanziari oggi saranno concentrati sulla pubblicazione dei dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti, come ogni primo venerdì del mese. Nel dettaglio, gli investitori attendono i dati dei Non-Farm Payrolls (buste paga del settore non agricolo), il tasso di disoccupazione e il salario medio orario. Tutti i dati sono riferiti al mese di marzo.
Gli analisti attendono i NFP a +490.000 unità (precedente 678.000 unità), il tasso di disoccupazione è stimato al 3,7% (precedente 3,8%) e i salari medi orari allo 0,4% (precedente 0,6%). Questi dati saranno di fondamentale importanza per la Federal Reserve, la quale potrà eventualmente rimodulare la sua politica monetaria qualora i dati dimostrassero un rallentamento dell’economia statunitense.
Anche se la politica di rialzo dei tassi di interesse sembra ormai scontata, con gli analisti che si aspettano fino a 7 rialzi nel 2022, mossa che porta ad un rafforzamento del dollaro USA rispetto alla moneta unica, i dati del mercato del lavoro avranno comunque un impatto sull’operatività di breve termine sul cambio EUR/USD, specialmente in un contesto di incertezza legato alla guerra tra Russia e Ucraina.
Ad impattare sul cambio EUR/USD è quindi anche il conflitto ucraino e le sanzioni tra i Paesi occidentali e la Russia. La moneta unica è fortemente influenzata dagli sviluppi su questo fronte, in quanto il Vecchio Continente è dipendente, a livello energetico, da Mosca.
L'euro è particolarmente esposto al rischio geopolitico rappresentato dalla guerra e ai conseguenti rincari di petrolio e gas che minacciano le prospettive di crescita economica dell'Eurozona. Se i negoziati di pace dovessero andare in porto, la moneta unica ne beneficerebbe nei confronti del dollaro USA. Al contrario sarebbe penalizzata. Sono dunque molti gli aspetti da considerare prima di posizionarsi long o short sul cambio EUR/USD. Vediamo ora il quadro tecnico e come operare.
Forex, EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico del cambio EUR/USD rimane ancora orientato al ribasso nel medio-lungo periodo, anche se i corsi hanno ripreso forza dai minimi registrati il 7 marzo in area 1,0850 dollari. Di vitale importanza per i compratori è la rottura del livello statico che conta i minimi del 24 novembre 2021 e i massimi registrati ieri a 1,1188 dollari.
Il superamento di questo livello orizzontale potrebbe favorire nuovi acquisti con primo obiettivo in prossimità della linea di tendenza che collega i massimi di maggio 2021 e febbraio 2022, ora transitante a 1,1342 dollari. Un target più ambizioso potrebbe invece essere identificato in area 1,1480 dollari, zona resistenziale che conta i top registrati tra gennaio e febbraio 2022.
La positività nel breve termine verrebbe meno con una violazione della trendline ascendente che collega i minimi del 7 e del 28 marzo, ora transitante a 1,0985 dollari. In questo caso i corsi del cambio EUR/USD potrebbero essere trasportati sulla successiva area di concentrazione di domanda compresa tra 1,09 e 1,0850 dollari.
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