La Financial Conduct Authority britannica prende posizione contro le criptovalute. In una dichiarazione, il suo Presidente Charles Randell ha suggerito un intervento tempestivo al fine di contrastare i tentativi di attirare gli investitori verso strumenti rischiosi e fraudolenti. In particolar modo Randell si è scagliato contro gli influencer e la pubblicità online a pagamento, che promuovono monete virtuali risultate a volte addirittura inesistenti.
In questo i grandi social network come Facebook, Microsoft, Twitter e TikTok dovrebbero fare di più per impedire ai truffatori di fare breccia nel pubblico degli investitori. A finire soprattutto nella rete degli influencer sono i giovani in un'età compresa tra i 18 e i 23 anni, come dimostra una ricerca di F&C Investment Trust. Lo studio segnala che l'80% delle persone comprese in questa fascia è stato influenzato nelle scelte d'investimento.
FCA: investitori in criptovalute ignari del rischio
Non è la prima volta che la FCA si fa sentire avvertendo gli investitori dell'altissimo rischio insito in questo settore e di come dovrebbero essere pronti anche a perdere tutto il loro denaro. Tuttavia, meno del 10% delle 2,3 milioni di persone che possiedono token digitali è venuto a conoscenza del monito dell'Autorità britannica. Inoltre, circa il 12% crede di poter recuperare le proprie perdite e di godere di qualche forma di protezione da parte del Regolatore.
Il mese scorso la FCA si è dichiarata impotente nella supervisione dell'Exchange di criptovalute Binance perché il gruppo non ha una sede fissa, ma nel contempo offre servizi dappertutto. Questo la dice lunga sulle difficoltà che in questo momento hanno gli organismi di controllo verso un mondo complesso come la blockchain. Negli ultimi tempi il Tesoro della Gran Bretagna sta valutando una proposta di attribuire alla FCA il compito di controllare la promozione delle valute digitali adottando degli standard più rigorosi.
Questo già sarebbe un passo avanti notevole, in armonia con il fatto che Radell spera che tutti i principali Regolatori del mondo collaborino per mettere ordine nel settore. Al riguardo, anche il numero uno della Security and Exchange Commission, Gary Gensler, sta esercitando pressioni sul Congresso in modo da conferire all'agenzia americana maggiori poteri a protezione dei trader in criptovalute.
Bitcoin: da oggi corso legale in El Salvador
Per le criptovalute oggi comunque è una giornata particolare, perché inizia il corso legale per Bitcoin in El Salvador. Il piccolo Paese dell'America Centrale è il primo al mondo a fare un'iniziativa del genere e il test ha un'importanza eccezionale anche per gli altri. Prima del lancio lo Stato ha acquistato 400 Bitcoin del valore di mercato di 20 milioni di dollari, contribuendo in questa maniera al rally di questi giorni della principale criptovaluta che l'ha portata a superare quota 52.000 dollari.
Fino ad ora nel territorio salvadoregno sono stati installati 200 bancomat per scambiare Bitcoin con dollari americani. Mentre il Ministero delle Finanze ha costituito un fondo da 150 milioni di dollari presso la Banca Centrale per sostenerne le transazioni.
Secondo il Premier Nayb Bukele, El Salvador è molto dipendente dalle rimesse inviate dai migranti che si trovano all'estero, che ammontano a circa 6 miliardi di dollari. Grazie all'adozione della criptovaluta, i cittadini salvadoregni riuscirebbero a risparmiare circa 400 milioni di dollari di commissioni.
Tutto questo comunque non è stato sufficiente a elettrizzare la popolazione di El Salvador, che ancora mostra un certo scetticismo verso tale cambiamento storico. Un sondaggio condotto la scorsa settimana dall'Universidad Centroamericana Jose Simeon Canas, ha rilevato che circa il 70% delle persone intervistate è a favore di un'abrogazione della legge e una percentuale ancora maggiore preferisce l'utilizzo di dollari USA.