Aumenta la tensione in Ucraina: il Presidente americano, Joe Biden, sostiene che la Russia sia alla ricerca di un “pretesto per attaccare” e che ciò potrebbe avvenire in tempi brevi. Mentre Mosca e Washington si scambiano accuse, dopo la diffusione di alcune foto di un asilo con un buco di mortaio nel muro, nella cittadina di Stanytsia Luhanska i media riferiscono di nuovi colpi di artiglieria pesante.
Dopo l’intervento diplomatico di vari Paesi, nei giorni precedenti sembrava si andasse verso una de-escalation, rendendo improbabile un imminente conflitto armato. I mercati finanziari hanno seguito il corso degli eventi, mostrando prima una lieve ripresa, per poi ritracciare ai primi spari.
Bitcoin e le criptovalute non fanno eccezione, seguendo l’andamento dei mercati generali e mostrando nuovamente la forte correlazione che caratterizza questo periodo. Ieri, giovedì 17 febbraio, la variazione del prezzo di Bitcoin è stata di quasi il 10%, dal suo massimo di 44.164 dollari al minimo di 40.073 dollari toccato intorno alle 22:00.
Attualmente ci troviamo a 40.800 dollari, ma anche se dovessimo registrare un rimbalzo più importante nelle prossime ore è necessario non abbassare la guardia, poiché sembra improbabile un nuovo contatto con la resistenza a 44.000 dollari nel breve termine, finché i venti di guerra continueranno a soffiare. Vediamo ora le principali notizie del mercato criptovalutario.
L’Ucraina legalizza Bitcoin e regolamenta le criptovalute
Nonostante la situazione a dir poco tesa nel Paese, giovedì 17 febbraio il parlamento ucraino ha sostenuto nella lettura finale un disegno di legge per legalizzare Bitcoin e le criptovalute. La nuova legge è in realtà un aggiornamento di quanto già definito nel testo di settembre, con l’aggiunta di alcune raccomandazioni del presidente Zelenskyy.
“La nuova legge è un'ulteriore opportunità per lo sviluppo del business nel nostro Paese. Le società crittografiche straniere e ucraine potranno operare legalmente e gli ucraini avranno un accesso comodo e sicuro al mercato globale delle risorse virtuali", ha affermato in una nota Mykhaylo Fedorov, Ministro ucraino della trasformazione digitale.
Tra le principali novità introdotte ci sono i requisiti che i fornitori di servizi di settore dovranno rispettare, le multe previste per le violazioni delle disposizioni di legge e si stabilisce la supervisione e il monitoraggio da parte della “National Securities Commission” su tutte le attività correlate.
Bitcoin utilizzato per finanziare la difesa in Ucraina
La definizione di un nuovo quadro normativo in un periodo di tale tensione riflette l’importanza che Bitcoin ricopre per il Paese. Nelle scorse settimane diversi media hanno riportato come siano diventati sempre più popolari le donazioni ai gruppi di resistenza ucraini con metodi alternativi come le criptovalute.
I pagamenti in valute virtuali a favore di gruppi militari e hacktivisti in Ucraina finalizzati a contrastare l'aggressione russa, hanno registrato un forte aumento nella seconda metà del 2021, secondo la società di analisi di crypto e blockchain Elliptic.
Le transazioni in Bitcoin non possono essere fermate da banche ed enti centrali, sono resistenti a qualsiasi tipo di blocco o imposizione, dimostrandosi uno strumento adatto anche in clima di guerra. I conflitti ormai non si combattono più solo con le armi da fuoco, ma includono anche gli sforzi tecnologici messi in campo dai vari Paesi. Bitcoin è sicuramente un'arma efficace per pagamenti senza confini e non censurabili, come dimostrato dal caso ucraino.
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