Nuova ondata di acquisti su XRP, che nelle ultime ore ha scavalcato la soglia psicologica di 1 dollaro. La sesta criptovaluta più capitalizzata al mondo deve ancora recuperare il 44% di perdite rispetto al top di periodo raggiunto a metà aprile a 1,80 dollari. C'è da dire però che, rispetto alle quotazioni di inizio anno, il valore attuale si è quintuplicato. Tuttavia siamo ancora molto lontani dal massimo storico del 2018 quando il token gestito da Ripple aveva toccato la vetta di 3,4 dollari.
Ripple: vittoria parziale nella causa contro la SEC
A spingere il prezzo di XRP è la parziale vittoria di Ripple contro la Security and Exchange Commission nella causa che vede coinvolta l'azienda per la presunta vendita al pubblico della crypto come security.
Il giudice Sarah Netburn ha sbarrato la strada alla SEC, la quale richiedeva la produzione di documenti probatori da parte di Ripple sulla natura del token. Secondo l'Authority americana, XRP è un titolo e pertanto rientrerebbe nella normativa del 1933, quindi i dirigenti di Ripple per 8 anni avrebbero commesso un illecito.
La Corte ha però respinto la richiesta del 7 maggio giustificando il segreto professionale imposto dalla società sulla documentazione. Tutto questo comporta che il procedimento in corso subirà ulteriori lungaggini, ma il mercato l'ha percepito come una svolta favorevole a Ripple dopo che invece quest'ultima ne era uscita sconfitta 10 giorni fa da una decisione svantaggiosa del giudice.
Ripple: il futuro è nelle CBDC
L'obiettivo di Ripple è quello di costruire il business su XRP indipendentemente da come si evolverà la causa con l'Authority statunitense. Nei giorni scorsi infatti l'Amministratore Delegato, Brad Garlinghouse, ha riferito che l'azienda sta cercando di svilupparsi nel settore delle Central Bank Digital Currency, grazie anche alla grande influenza che le attività stanno avendo soprattutto in Asia.
A guardare i numeri si può dire in effetti che essi siano confortanti: Ripple è cresciuta di 10 volte nel sud-est asiatico dall'anno scorso e in Giappone acquisisce sempre più rilevanza. Se si valutano le transazioni a livello globale, queste sono aumentate del 40% nell'ultimo trimestre.
In base a quanto riportato da Garlinghouse, la società sta lavorando per sfruttare XRP come asset digitale ponte per gli scambi in diverse valute, che riguarderanno in particolar modo quelle coperte dalle Banche centrali. L'obiettivo è molto ambizioso, perché comunque ad oggi nessuna CBDC si è materializzata negli scambi tra i trader. Lo stesso Yuan digitale è ancora in uno stato embrionale e non si può certo dire che sia ampiamente diffuso.
Se Ripple riuscisse a portarsi avanti, avrebbe già un vantaggio competitivo non indifferente, soprattutto se le criptovalute create dalle Banche Centrali dovessero cominciare a prendere forza nel mercato dei token.