Arriverà a 10.500 dollari. È questa la previsione su Ethereum di David Grider, stratega di Fundstrap Global Advisors LLC, società americana di consulenza e d'investimento. Dai minimi di marzo 2020 la seconda più grande criptovaluta è cresciuta di più di 10 volte, sospinta da un'ondata euforica di acquisti da parte soprattutto dei piccoli investitori, che si sono riversati sulle monete virtuali seguendo le indicazioni della massa.
Oggi Ethereum quota circa 1.280 dollari e un incremento di 7 volte il suo valore, in base a quanto preconizza Grider, accenderebbe la fantasia anche dei più scettici sul tema delle criptomonete.
Ethereum: le ragioni per investire
Su cosa si fonda la stima così entusiastica da parte dell'analista? Principalmente sul fatto che la blockchain di Ethereum è strettamente correlata alla finanza decentralizzata. Più precisamente, la criptomoneta si è molto evoluta sull'aggiornamento della rete che consente un numero di transazioni come quelli di Mastercard e Visa.
Questo permette alle persone di poter eseguire operazioni di prestito o di investimento senza che di mezzo vi fossero le banche come intermediari, perché molte applicazioni vengono effettuate sulla blockchain di Ethereum.
Investire su questa moneta virtuale quindi potrebbe dare un ottimo profitto in rapporto al rischio. Quest'ultimo va rapportato ad eventuali frenate riguardo all'aggiornamento della rete o a manovre speculative che mettono in moto l'alta volatilità a cui notoriamente le criptomonete sono legate.
Criptovalute: è febbre da Bitcoin ma attenzione ai rischi
La febbre attuale da criptovalute investe ovviamente la moneta virtuale per eccellenza, il Bitcoin. Sono sempre più le società finanziarie che stanno maturando l'idea di entrare nel mercato. Ma sono i piccoli trader che stanno movimentando flussi enormi di denaro, attratti dai guadagni a due cifre in pochissimi giorni.
Secondo un report rilasciato dal broker eToro, nei primi 17 giorni del 2021 i nuovi utenti che hanno investito in Bitcoin come primo asset sono raddoppiati rispetto all'anno precedente. All'inizio non era facile acquistare criptovalute, in quanto bisognava passare attraverso un vocabolario che in qualche modo necessitava di essere compreso.
Infatti nella mente di molti investire in Bitcoin equivaleva ad essere esperti di programmazione o far parte di qualche giro losco. Oggi bastano pochi passaggi attraverso delle App ed è soprattutto la gente comune a cimentarsi in un gioco di cui sottovaluta probabilmente i rischi.
Per questa ragione le Autorità di regolamentazione finanziaria e delle banche hanno lanciato un allarme molto eloquente: chi investe in criptovalute o in società collegate ad esse deve essere pronto a perdere tutto il denaro investito. Anche la banca d'affari UBS la scorsa settimana ha avvertito i suoi clienti che Bitcoin potrebbe anche andare a zero. E alcuni consulenti finanziari hanno dichiarato di sentirsi più tranquilli se i loro assistiti non investissero una quota maggiore del 5% del capitale in criptovalute.
Nonostante i moniti, le grandi istituzioni finanziarie degli Stati Uniti hanno iniziato a incorporare Bitcoin nelle loro attività, come ad esempio Paypal che l'ha incluso a partire da ottobre 2020 tra le forme di pagamento accettate.
Bolla o opportunità irripetibile, la verità non la conosce nessuno. Sembra forse una banalità, ma mai come in questo caso vale una vecchia regola valida per qualunque tipologia d'investimento e sempre attuale nel trading: mai rischiare una somma che non si può permettere di perdere.