In questo articolo parliamo di DeFi, o di Decentralized Finance, un trend che sta prendendo sempre di più piede nel settore Blockchain e Criptovalute. I trend all’interno di questo mondo ci sono sempre stati, pensiamo al 2017 per le ICO, al 2018 per le Stable Coin e al 2019 per le CBDC (Central Bank Digital Currency). Il 2020 e la pandemia di COVID-19 hanno aperto le porte ad un ambito applicativo della Blockchain che interessa moltissimo sia le cosiddette Whales del settore, sia il piccolo-medio investitore che può ricevere degli ottimi servizi/rendimenti senza doversi affidare ai “middle-man”.
DeFi: cosa sono
Con DeFi si intendono tutti quei servizi che hanno come obbiettivo quello di eliminare l’intermediario nell’erogazione di un servizio finanziario. La disintermediazione e la decentralizzazione sono i punti fondamentali di questa “nuova” macroarea delle criptovalute, in cui il software, attraverso l’uso di Smart Contracts, gestisce il servizio senza aver a capo un’entità singola, ma piuttosto una comunità che gestisce in maniera democratica il proseguo del progetto.
Non possiamo definire questo ambito come una novità, in quanto il termine DeFi è molto noto all’interno del settore già da diversi anni. Il motivo per cui lo definiamo un nuovo trend sta nel fatto che nell’ultimo periodo diversi fattori, come i fondi bloccati in queste piattaforme e il numero di startup nate nel settore, stanno dimostrando l’interesse e le potenzialità in questo tipo di servizi.
DeFi: i 5 servizi finanziari offerti
Ma esattamente, di che servizi stiamo parlando? Quelli offerti dalla DeFi sono principalmente cinque e comprendono:
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Strumenti Derivati, ossia tutti quei titoli scambiati in un’Exchange che derivano il proprio valore da un altro asset, chiamato sottostante, in cui troviamo per la maggior parte Criptovalute. All’interno di questo ambito ci sono inoltre dei progetti che stanno lavorando sulla tokenizzazione di asset esterni al mondo digitale.
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Servizi di scambio attraverso Exchange (DEX), ossia la compravendita di beni tokenizzati all’interno di piattaforme digitali che gestiscono il collegamento acquirente-venditore in maniera decentralizzata. Con DEX vengono identificati i Decentralized Exchange.
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Servizio di Debito-Credito, ossia il collegamento tra creditore-debitore. Il creditore è colui che possiede delle criptovalute nel proprio wallet senza utilizzarle e quindi decide di creare una linea di credito con determinati servizi DeFi. Al contrario il debitore è colui che ha bisogno del bene messo a disposizione del creditore e attraverso una posizione collateralizzata (Collateralized Debt Position, CDP) e il pagamento di un interesse prende il prestito.
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Sistemi di Pagamento, il cui esempio più famoso rimane Lightning Network e la creazione di canali di pagamento off-chain. Attraverso la layerizzazione si prova a snellire e a velocizzare i servizi di pagamento con moneta digitale.
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Asset Management, ambito molto legato al concetto di strumenti derivati e di scambi decentralizzati attraverso DEX, con cui si vuole gestire dei beni tokenizzati del mondo reale (pensiamo ad un appartamento).
I sistemi DeFi offrono enormi vantaggi sia all’acquirente che al venditore di un asset che può essere tokenizzato o meno. Grazie a questi servizi si riescono a guadagnare delle ottime APY (Annual Percentage Yield), ossia dei ritorni annuali percentuali sul proprio deposito. Inoltre, lo staking di alcuni token permette di guadagnare una buona somma attraverso le fee pagate alla piattaforma.
La DeFi si sta dimostrando un settore in completa espansione, attirando sempre più investitori con progetti molto interessanti. La strada per l’adozione di massa di servizi di questo tipo è ancora lunga, ma il solo tentativo di decentralizzare l’ambito più centralizzato al mondo è il primo passo verso un cambio epocale.