Nell’ultimo periodo nel mondo crypto si sta facendo largo un progetto da molti sottovalutato o considerato scam ma con enormi potenzialità. Si chiama MemeCoin, nato nella esplosione dello Yield Farming e sviluppato da un esperto di ConsenSys. Il suo token, Meme, è riuscito a far parlare di se dopo che le quotazioni hanno fatto segnare addirittura il 100% in 24 ore. Oltre al nome, anche lo slogan utilizzare per il marketing del token Meme è sicuramente particolare: “non comprate MEME” o “non Farmare”. Insomma, un progetto sui generis ma che potrebbe fare partire un trend molto interessante nell'ambito delle valute virtuali.
Meme: come funziona il progetto
Meme è un progetto molto giovane e interessante perché racchiude nel suo protocollo alcune delle feature più importanti della DeFi e dei Crypto Collectibles. Il token della piattaforma come specificato prima si chiama $MEME ed è un token fungibile ERC-20 con una total supply di 28.000 (molto simile come concetto al token YFI di yearn.finance).
Con un'offerta così limitata, in pochissimo tempo e con discreto interesse da parte del pubblico il token MEME è arrivato a valere 1.750 dollari. Alcuni degli utenti che hanno ricevuto il primo AirDrop della piattaforma ora avrebbero un profitto di 600.000 dollari. Il funzionamento del protocollo è relativamente semplice ma presuppone le conoscenze di concetti come Yield Farming e NFT.
Mettendo in staking il token $MEME si ricevono dei punti ricompensa. Questi sono guadagnati ogni giorno e vengono calcolati in base a quanti token vengono messi in staking. Quando l’utente ha abbastanza punti ricompensa può richiedere un token ERC-721 non fungibile (NFT) che rappresenta una sorta di opera artistica digitale.
NFT e OpenSea: la compravendita di token non fungibili
Gli NFT sono tipi speciali di token nel network Ethereum che vengono usati per creare degli oggetti digitali scarsi e verificabili. Questo gli permette di avere un valore intrinseco che ne rappresenta il possesso e il diritto esclusivo di proprietà. Gli ambiti più interessanti per quanto riguarda questa tipologia di token sono attualmente la CryptoArte e il Gaming, ma sicuramente in futuro ci sarà la possibilità di adattarli a molti altri scopi.
Mentre il token MEME è un ERC-20, gli NFT creati sono ERC-721 e possono essere venduti e comprati solo negli appositi marketplace, il più famoso dei quali è OpenSea. Questa piattaforma è stata creata appositamente per scambiare in maniera peer-to-peer di oggetti digitali scarsi. Si possono infatti comprare, vendere e creare delle aste per i 12 milioni di asset digitali con volume transato, da gennaio 2018, di quasi 90.000 ETH.
Gli NFT sono divisi generalmente in rarità e collezioni che verranno aggiornate ed aggiunte col tempo. Per quanto riguarda la rarità abbiamo: Relic, Comune, Raro e Leggendario. Per ogni token delle varie rarità servono dei punti (chiamati Pineapple, Ananas) che vengono guadagnati attualmente in due modi:
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Mettendo in staking direttamente MEME;
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Dando liquidità alla pool ETH/MEME e mettendo in staking i token LP dati da Uniswap.
La cosa interessante è che non è previsto il conio automatico degli NFT. Quando l’utente ha raccolto abbastanza ananas, deve tornare sul sito, selezionare il tuo NFT e inviare una transazione di reclamo. A prescindere dal nome del progetto e dal marketing utilizzato, MEME è sicuramente un’idea interessante che verrà approfondita dagli investitori nel tempo. Il mondo dei token non fungibili è un trend soltanto in potenza rispetto alla DeFi e alle ICO nel 2017. Il tempo è ancora prematuro ma le potenzialità degli NFT e della scarsità digitale assoluta è potenzialmente infinita.