Quando si trovano articoli o testi che analizzano determinate questioni relative alla blockchain di una criptovaluta ogni tanto troveremo la locuzione “on chain”, analisi on chain.
Un’analisi di questo tipo fa riferimento a quello che sta succedendo nella rete, ad esempio hashrate totale, numero di wallet presenti, difficoltà di mining, eccetera. Tutti dati che riguardano strettamente ciò che avviene nella blockchain.
Abbiamo già detto in passato che le blockchain sono pubbliche e consultabili da tutti. Questo può essere fatto in determinati siti web che vengono chiamati Blockscan o Blockchain Explorer o Esploratori. Ogni criptovaluta ce l’ha e se ad esempio volessimo andare a vedere quello che sta succedendo in tempo reale nella rete di Bitcoin potremmo recarci nel sito Blockchain.com per curiosare.
Nelle chat del sito abbiamo subito una visione generale su tutto ciò che è possibile consultare con dati corredati talvolta da grafici. C’è una barra di ricerca dove è possibile andare a rintracciare una stringa alfanumerica che faccia riferimento:
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a un wallet, quindi una chiave pubblica (per vedere tutta l’attività nel corso della vita di quel determinato wallet);
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a una transazione (inserendo l’hash identificativo – ad esempio se vogliamo andare a vedere se la transazione che abbiamo appena effettuato è stata confermata e validata);
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un blocco, inserendo il numero di riferimento possiamo vedere tutte le caratteristiche di quel determinato blocco: il minatore, data e ora di quando è stato agganciato alla catena, eccetera.
Se volessimo poi inoltrarci ulteriormente nella ricerca e andare a vedere alcuni dati generali possiamo entrare nelle sezioni relative all’andamento dell’hashrate giorno per giorno, al numero di wallet presenti (talvolta differenziabili in fasce a seconda di quanta criptovaluta hanno), oppure anche al numero di transazioni. Chiaramente tutte questioni che molto rivelano sulle condizioni della rete e su come si è allargata nel corso di questi dieci anni.
Uno dei grafici più interessanti e monitorati da parte degli analisti è sicuramente quello relativo all’hash rate totale che testimonia la continua crescita di potenza e relativa crescita di sicurezza. Possiamo inoltre vedere l’andamento delle fees per le transazioni e i continui aggiustamenti di difficulty nel mining dei blocchi.
Ricordiamoci che il protocollo Bitcoin si regge su continui aggiustamenti programmati della difficulty a seconda dell’andamento dell’hashrate, nella continua ricerca di un equilibrio che possa garantire la stabilità necessaria. Possiamo considerare il tutto come un immenso sistema di vasi comunicanti digitale.
Un altro dato tenuto continuamente d’occhio è quello relativo al numero di wallet attivi con particolare attenzione a quelli che detengono più di 1.000 bitcoin, le cosiddette bitcoin whales. In questo senso siamo tornati, dopo una lenta crescita post crash di marzo, a quasi 1900 wallet di questo tipo. Da tenere presente che a fine 2017 inizio 2018 (il periodo in cui BTC ha registrato i propri massimi storici di prezzo) i wallet così ricchi erano quasi 2000.
Basta cercare su Google “bitcoin explorer” e vi si apriranno tantissimi siti dove potrete andare a estrarre tantissime statistiche, insomma stiamo parlando di utili strumenti che agevolano la comprensione del sistema e l’andamento della rete. Buona ricerca!