E' successo di tutto sulle principali criptovalute alla fine della scorsa settimana, quando rumors di possibili regolamentazioni stringenti negli Stati Uniti sugli Exchange da parte del Presidente uscente Trump hanno fatto scattare veloci prese di profitto. Bitcoin in quel momento era arrivato ad una manciata di punti dal massimo del 2017. Un massimo raggiunto nella giornata di lunedì con un recupero stupefacente.
Notizie che il mercato prende sempre male quelle relative a nuove manovre regolatorie, passaggio comunque fondamentale proprio per dare ad un mondo ancora giovane la giusta maturità per potersi qualificare come asset finanziaria di investimento alternativa.
Intanto il consorzio Libra annuncia che per l’inizio del 2021 potrebbe esserci il lancio della stablecoin voluta da Facebook. Ridimensionata nelle ambizioni rispetto alla versione inizialmente annunciata da Mark Zuckerberg, Libra sarà ancorata solo al Dollaro e non ad un paniere di valute internazionali. L’attesa a questo punto è solo per l’autorizzazione che dovrebbe arrivare dalla Swiss Financial Market Supervisory Authority per operare come servizio di pagamento. Poi si parte.
Bitcoin: l'ADX segnala scarsa benzina nel serbatoio rialzista
Se le 10 once d’oro per 1 bitcoin raggiunte la scorsa settimana sono un obiettivo importante, la criptovaluta più importante al mondo ha trovato subito il sostegno della media mobile a 20 giorni rilanciando l'azione. Sostegno dinamico importante visto che tutto il rally partito da ottobre è stato proprio delimitato da questo supporto che dovremo tenere a mente anche alla prossima correzione.
Reazione arrivate e nuovi massimi storici. Attenzione però a qualche indizio di possibile stop nel rialzo che comincio ad intravedere tra gli indicatori. L’ADX è un indicatore che misura la forza del trend e nei giorni scorsi era stata sfiorata quota 60. Un livello altissimo che da una parte segnala una forza dirompente, dall’altra un eccesso che va digerito. E il mercato sembra essersene accorto visto che l’ADX ha smesso di salire da inizio novembre. Una divergenza che comunica la possibile carenza di benzina nel serbatoio nelle prossime settimane.
Ethereum: cosa dice il quadro tecnico
La stessa condizione tecnica la ravviso anche su Ethereum. Raggiunto in area 600 $ l’obiettivo del doppio minimo formalizzato in estate, ETH ha chiuso la settimana con una classica figura di inversione. Una lunga coda rialzista ma una chiusura di settimana con un piccolo corpo nella parte bassa del range di prezzo. Una figura settimanale nota come shooting star che però subito il mercato ha rimesso in discussione con un clamoroso rimbalzo.
Una galoppata travolgente in attesa di Ethereum 2.0 che di fatto ha catalizzato l’attenzione di compratori desiderosi di recuperare velocemente ETH sul mercato per farsi trovare pronti all’evento. Come per bitcoin, la mia sensazione è quella di un mercato che potrebbe avere qualche margine di miglioramento ma che è arrivato all’ultimo mese dell’anno con una "frequenza cardiaca" un pò eccessiva. In questo caso un ritracciamento in area 450 $ può rappresentare un primo punto di reingresso per chi decide di restare in tendenza su ETH.