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Netflix crolla nel dopoborsa del 9,14%, gli investitori delusi dalle stime sugli abbonati del terzo trimestre;
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A pesare sulla guidance le incertezze dell'economia e il calo previsto della domanda;
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Sul futuro del titolo in Borsa ci sono delle zone d'ombra rappresentate dalla concorrenza di forti competitor nel settore
Netflix sprofonda nel vuoto. Il dopoborsa a Wall Street per il gigante delle serie TV online è stato drammatico, dopo la pubblicazione dei conti trimestrali: -9,14%. Il pre-market americano preannuncia per le azioni della società californiana un tonfo del 7,50%, mentre la quotazione sul mercato italiano fa registrare un calo del 4,4%.
Gli investitori si sono accaniti guardando soprattutto la guidance deludente sui nuovi abbonati, con solo 2,5 milioni di utenti attesi nel terzo trimestre rispetto ai 5,27 milioni del consensus. Nel secondo trimestre la crescita è stata di 10,1 milioni, migliore delle stime degli analisti che avevano previsto 8,07 milioni di nuovo pubblico. La quota abbonati complessiva finora raggiunta è di 193 milioni circa.
Il lockdown ovviamente ha favorito il boom di questi mesi, con la gente che è stata costretta a chiudersi in casa, ma al mercato non è piaciuta la view per il futuro, soprattutto rapportata ai dati economici del secondo trimestre non esaltanti. Infatti i ricavi sono cresciuti del 6,6% a 6,15 miliardi di dollari e in linea con le aspettative, però l'utile di 720 milioni di dollari è solo di 1,59 dollari per azione, al di sotto delle stime di 1,81 dollari.
Netflix: il paradosso del lockdown
Sembra quasi grottesco però le previsioni sui nuovi abbonati riflette almeno in parte quella che è la riapertura delle attività, unita alle incertezze economiche. Stando alle parole del CFO della società di streaming, Spencer Neumann, la crescita più elevata mai registrata in un trimestre di persone che hanno sottoscritto l'abbonamento difficilmente sarà ripetibile quando i cinema e gli eventi live torneranno a pieno regime.
Tutto questo unito al fatto che la ripresa economica tarderà ad arrivare e i consumi verosimilmente caleranno in generale. Con essi quindi anche la domanda di film online a pagamento.
In questo contesto c'è da considerare l'altro aspetto relativo al lockdown, ovverosia l'arresto delle produzioni dei film che inevitabilmente si ripercuoterà sui nuovi contenuti che Netflix potrà proporre nei prossimi mesi. Pertanto solo verso la fine del 2021 si rivedrebbe un'offerta a pieno regime così come è stata fino ad ora.
Ciò nonostante l'outlook per l'anno in corso e per il prossimo presenta un margine operativo elevato, rispettivamente del 16% e del 19%.
Netflix: azioni da comprare?
La concorrenza di alcuni big competitor si fa sempre più agguerrita; oltre Amazon Prime Video, Disney Plus e Apple, sta per entrare nel settore un altro colosso, ovvero Facebook. Questo potrebbe sicuramente essere un campanello d'allarme da non sottovalutare.
Gli investitori inoltre hanno visto i loro dubbi crescere allorché è arrivata una novità nella conduzione aziendale: Ted Sarandos, responsabile dei contenuti in streming, affiancherà Reed Hastings nel ruolo di amministratore delegato dell'azienda. Perché questa modifica?
Ad ogni modo, il titolo nella Piazza finanziaria di Wall Street è cresciuto negli ultimi anni in maniera impressionante: dal 2016 ad oggi ha quintuplicato il proprio valore di Borsa. E dai minimi di marzo, dettati dallo shock dei mercati finanziari, le quotazioni sono cresciute del 180%.
Nonostante questi rialzi, Goldman Sachs prima della pubblicazione della trimestrale vedeva il titolo con ampio spazio ancora di crescita, fissando un prezzo obiettivo a 670 dollari. Alla luce dei nuovi fatti e soprattutto dei nuovi scenari di mercato che si verranno a configurare sarebbe interessante conoscere se il giudizio verrà o meno alterato.