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Tesla ha deciso di estrarre litio dai depositi di argilla nel Sud-Est del Nevada;
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Per ridurre i costi e salvaguardare l'ambiente, la casa automobilistica non userà reagenti chimici;
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Tesla acquisterà il 10% di LG Energy Solutions, società coreana che si occupa di produzione di celle al litio
Tesla farà tutto da sola. Dopo i vani tentativi del produttore di auto elettriche di raggiungere un accordo di aggregazione con Cypress Development Corp per l'estrazione di litio nel Nevada, Elon Musk ha deciso che sarà la stessa azienda da lui guidata a scavare i depositi di argilla.
È l'ennesima sfida impossibile per l'enfant prodige, considerato che finora nessuno è riuscito a produrre una quantità commerciale di litio estratto dall'argilla. Tale pratica si è sempre rivelata difficile e dispendiosa per le aziende che ci hanno provato. L'Amministratore Delegato di Tesla però non demorde ed è intento a raggiungere l'obiettivo per mantenere la promessa espressa durante il Battery Day di produrre un'auto elettrica da 25 mila dollari.
Tesla: ecco come verrà estratto il litio dai depositi d'argilla
Finora Tesla ha acquisito il diritto di accesso a 10 mila acri di depositi di argilla nel Sud-Est del Nevada e ha progettato un sistema per estrarre il litio rispettando l'ambiente. In sostanza, la società californiana utilizzerà un processo di estrazione che consentirà di tirare fuori la materia prima utilizzando il cloruro di sodio al posto dei reagenti chimici.
Questo permetterà da un lato di ridurre i costi e dall'altro di fare una scelta di economia sostenibile molto apprezzata dalle istituzioni. Al momento non c'è alcuna miniera che adotta questo modus operandi, per questo se la cosa dovesse riuscire sarebbe un'autentica rivoluzione per tutta l'industria mineraria.
A giudizio dell'analista esperto di materie prime Sharon Mustri, riuscire a ottenere il litio dai depositi di argilla è un'impresa difficile, in quanto i tassi di recupero sono molto bassi in rapporto ai costi di estrazione. Secondo le previsioni, entro il 2030 soltanto il 5% della fornitura globale di litio estratto proverrebbe dalle risorse che non vengono normalmente utilizzate. L'argilla è una di queste.
Altrettanto scettico è Chris Berry, Presidente di House Mountain Partners, una società di consulenza industriale. A giudizio dell'esperto, la tecnologia che vuole adottare Tesla non è testata su larga scala e quindi il litio difficilmente potrebbe essere prodotto in grandi quantità se estratto dall'argilla.
Più possibilista rimane Albemarle Corp, il principale produttore di litio al mondo. Secondo l'azienda chimica del Nord Carolina, la scelta di Tesla si inquadra nel tentativo delle case automobilistiche di approvvigionarsi di materie prime nei volumi giusti per ridurre i costi. L'offerta di litio ha avuto una battuta d'arresto negli ultimi anni visto il calo dei prezzi nel 2018 e quindi i progetti di estrazione mineraria hanno avuto dei ritardi, però per il futuro è prevista un aumento molto forte della domanda di questo elemento chimico.
Tesla: l'alternativa all'argilla è una partnership
Intanto la casa automobilistica si muove sul mercato per circondarsi di partner affidabili nella costruzione di una catena produttiva efficiente ed economica di celle al litio. La Model 3 di Tesla è prodotta utilizzando le celle di LG Chem, azienda coreana che fornisce diversi produttori di auto. Quest'ultima, a dicembre dell'anno in corso scorporerà un ramo d'azienda creando LG Energy Solutions, che focalizzerà il business solo sulle batterie.
In base a indiscrezioni di stampa, Tesla è pronta a investire per acquistare il 10% della nuova realtà nascente, creando i presupposti per un rapporto tra le due aziende ancora più saldo. Ciò permetterebbe alla società guidata da Elon Musk di usufruire di tutto l'occorrente per sviluppare la nuova cella 4680 presentata durante il Battery Day. Fintanto che l'operazione andrà in porto, Tesla si è assicurata la fornitura di litio da Piedmont Lithium Ltd dai depositi della Carolina del Nord per un periodo di cinque anni. La sensazione è che Elon Musk non si fermerà certamente qui.