Il settore del trading azionario sarà arricchito presto dalla presenza di un nuovo protagonista. PayPal ha confermato nella giornata di ieri quanto filtrava da indiscrezioni di stampa, ovvero che sta aggiornando le funzionalità della sua app per consentire agli utenti di poter fare trading sui titoli azionari.
Al riguardo è stato assunto Rich Hagen, ex Presidente di Ally Invest e di Tradeking di cui è stato anche co-fondatore, che avrà il compito di guidare tutto il processo che porterà il gigante dei pagamenti a entrare nel mercato azionario come intermediario.
PayPal: l'app di trading sarà pronta nel 2022?
Allo stato attuale PayPal offre già servizi che permettono agli utenti di Stati Uniti e Gran Bretagna di acquistare, detenere e vendere criptovalute. Il passaggio alle azioni sarebbe una traiettoria naturale dei servizi finanziari della multinazionale dei pagamenti online. Già dall'inizio di quest'anno la società aveva affermato che avrebbe studiato la possibilità di offrire ai propri clienti la compravendita di azioni. E nell'Investor Day di febbraio vi è stato l'annuncio che la funzione sarebbe stata attuata presto nell'app di investimento.
Adesso PayPal sta conducendo varie discussioni con alcuni attori del settore vagliando soluzioni di acquisizione o partnership. A questo punto la domanda è: quando la nuova funzione sarà attiva per consentire agli utenti di iniziare il trading?
Secondo gli analisti di Wolfe Research, il lancio probabilmente avverrà nel prossimo anno e per l'azienda questo sarà un grosso passo perché permette di guadagnare maggiori quote di portafoglio del cliente, guidando allo stesso tempo più fondi d'investimento nel suo ecosistema.
La reazione in Borsa delle azioni Paypal è stata veemente all'uscita della notizia, con un guadagno complessivo negli ultimi 2 giorni di circa il 5%. Oggi nel pre-market il titolo è in leggero aumento a 0,5%.
Azioni: l'entrata di Paypal un pericolo per Robinhood?
L'entrata di PayPal nel settore del trading azionario sarà un colpo duro per una piattaforma come Robinhood, il cui business verrebbe minacciato da un concorrente di primo livello. Oggi la società finanziaria di Menlo Park ha un vantaggio competitivo notevole rispetto ad altri, ovvero quello di attuare il commercio di azioni e altri assets a zero commissioni.
Tutto ciò però potrebbe essere messo seriamente a repentaglio dalla Security and Exchange Commission. Infatti, il trading free commission è garantito dal flusso di ordini trasferito ai market maker che rappresenta oltre 3/4 delle entrate di Robinhood.
Nella giornata di ieri però la massima Autorità di Borsa USA ha avvertito che allo studio vi è la possibilità di vietare tale pratica, così come avviene in Paesi come Canada e Gran Bretagna. Se effettivamente ciò si dovesse concretizzare, per Robinhood sarebbe una mazzata terrificante e la competizione con PayPal rischierebbe di buttarla fuori mercato.
Le azioni della compagnia guidata da Vlad Tenev hanno risentito molto a Wall Street a seguito di tutte queste notizie non proprio edificanti. Il titolo infatti ha perso questa settimana circa il 3%, sebbene ancora si trovi di 6 dollari sopra il prezzo IPO di luglio, ma molto lontano dal picco di 85 dollari del mese scorso.