Questa sera tutti i riflettori saranno puntati sulla trimestrale di Apple, attesa in grande spolvero dopo che gli ultimi mesi dell'anno, concidenti con le festività, si presume siano stati i più forti di tutta la storia del gigante dell'iPhone. L'azienda ha già annunciato che prevede nuovi record di entrate e questo alimenta la curiosità e l'attenzione degli operatori di mercato.
Gli analisti di Wall Street hanno stimato che Cupertino riporterà un fatturato per il trimestre di dicembre di 118,3 miliardi dollari, con utili per azione di 1,89 dollari e margini lordi del 40,5%. Nei 3 mesi conclusosi a dicembre Apple ha fornito per la prima volta la completezza del nuovo modello di iPhone e di iPhone Pro, lanciando nel contempo i nuovi modelli MacBook Pro da 14 pollici e MacBook Pro da 16 pollici con M1 Max e M1 Pro.
Trimestrale Apple: le attese degli analisti
In genere gli analisti quindi non nascondono un grande ottimismo per le performance di Apple nel trimestre appena trascorso. Katy Huberty di Morgan Stanley addirittura prevede risultati che superano il consensus di Wall Street, con vendite di 122,3 miliardi di dollari, EPS per 1,97 dollari e margini lordi del 41,9%. Secondo l'esperta ci saranno miglioramenti inaspettati nella produzione dell'iPhone, con 83 milioni di unità spedite, e nella prestazione dei servizi. Al riguardo Huberty mantiene un target price sulle azioni Apple si 200 dollari nei prossimi 12 mesi.
Questo giudizio è avvalorato da Samik Chatterjee di JP Morgan che vede un fatturato di 118,7 miliardi di dollari e guadagni per azione di 1,94 dollari. In considerazione di tale visione il prezzo delle azioni dovrebbe salire fino a 210 dollari nei prossimi 12 mesi, ma sarebbe importante che la società desse indicazioni convincenti per il trimestre di marzo a margine del rapporto sugli utili.
Una voce un pò fuori dal coro è quella di Rod Hall, analista di Goldman Sachs, che mantiene un rating Neutral sulle azioni del colosso guidato da Tim Cook. A suo parere il trimestre si rivelerà deludente per varie ragioni. In primo luogo perché i dati cinesi sulle vendite di iPhone segneranno uno slancio più lento a dicembre rispetto ai mesi precendenti e questo potrebbe innescare una certa cautela dell'azienda sulla guidance del prossimo trimestre.
In secondo luogo perché il segmento servizi potrebbe non generare i ricavi che tutti si aspettano. Al riguardo Hall sottolinea come la crescita dei ricavi dell'App Store sia rallentata per tutto il 2021, come segnalato dai dati della società di monitoraggio delle app Sensor Tower.
In terzo luogo il primo trimestre fiscale 2022 (o quarto trimestre civile 2021) di Apple si è concluso il 25 dicembre e non il 31 dicembre, portando le vendite dell'ultima settimana di dicembre al secondo trimestre fiscale 2022 (o primo trimestre civile 2022).
Questo non è un dato di poco conto perché il ritardo nelle consegne dovuto alla crisi degli approvvigionamenti ha prolungato il grande shopping natalizio fino alla fine dell'anno, rendendo l'ultima settimana di vendita dell'anno scorso particolarmente forte rispetto al normale. Infine vi è un segnale preoccupante dettato dal crollo degli abbonati di Netflix e della domanda di hardware di Peloton, che probabilmente si è andato a riflettere sulla domanda dei prodotti Apple.