Uniper sprofonda alla Borsa di Francoforte, perdendo il 17% quando le contrattazioni si avviano verso la conclusione della seduta. La notizia che ha fatto arrivare una tempesta di vendite sulle azioni è stata la dichiarazione del gruppo energetico tedesco di trattare con il Governo per un possibile bail-out a seguito della riduzione delle forniture di gas russo. Le soluzioni adottate potrebbero essere: un accesso diretto dello Stato nel capitale dell'azienda, il che ovviamente comporterebbe una diluizione del capitale, l'aumento della linea di credito con la banca statale Kreditanstalt für Wiederaufbau e l'accensione di garanzie statali sui prestiti.
L'Amministratore Delegato di Uniper, Klaus-Dieter Maubach, ha affermato che la compagnia energetica aveva già un fabbisogno di liquidità ampliato notevolmente lo scorso anno per via del rincaro delle tariffe sul gas. Per farvi fronte, quindi, aveva aumentato le linee di credito, nonché ricevuto una facilitazione di 2 miliardi di euro dall'istituto finanziario su citato. Tale somma tuttavia non è stata ancora utilizzata, ha precisato Maubach.
Adesso però la situazione si è decisamente deteriorata e quindi Uniper è tornato a parlare con il Governo federale per "misure di stabilizzazione, per le quali sono possibili alcuni strumenti come garanzie e pagamenti, un aumento dell’attuale linea di credito e persino la partecipazione statale", ha proseguito il CEO aziendale. Ricordiamo che la Russia ha tagliato il 60% delle forniture di gas naturale verso Berlino, adducendo le sanzioni applicate dal Canada, dove si trovano le attrezzature per la manutenzione in merito al gasdotto Nord Stream 1, da cui parte il flusso che arriva in Germania. A questa giustificazione hanno creduto in pochi, avvalorando la tesi che invece si tratti di una questione di natura politica e che ha a che fare con l'appoggio del Governo tedesco all'Ucraina nell'ambito del conflitto in corso nell'Est Europa.
Il Governo tedesco dice no ad aumenti di prezzo
La situazione precaria sul versante della fornitura energetica ha indotto il Cancelliere tedesco Olaf Scholtz a dichiarare lo stato di allarme, che fa parte della seconda delle tre fasi previste nel piano di emergenza nazionale. Questa seconda fase consiste nel razionamento energetico, in modo tale che i centri di stoccaggio possano essere riempiti prima dell'arrivo della stagione invernale.
Intanto le compagnie energetiche tedesche stanno esercitando una grande pressione sul Governo affinché autorizzi il trasferimento dei costi a famiglie e imprese. Il Presidente del gruppo industriale del gas naturale Zukunft ha affermato che una crisi di liquidità dovrebbe essere evitata e quindi è giusto che l'onere aggiuntivo legato alla sostituzione dei flussi di gas russo debba essere condiviso da tutti i consumatori.
Tuttavia, l'esecutivo tedesco ha deciso di non attivare la clausola che consente alle utility di aumentare i prezzi delle utenze per coprire i maggiori costi di approvvigionamento. Al riguardo Uniper ha affermato in una nota che non riuscirebbe comunque a recuperare tutti i costi aggiuntivi. In questo contesto, ha aggiunto Uniper, gli oneri finanziari aumentano perché non è possibile trasferire ai consumatori l'aumento dei costi. Infine la società avverte che vi è una grande incertezza sul futuro andamento dei prezzi del gas, in quanto è difficile stimare come si evolverà la situazione a livello geopolitico.