Archiavata con successo anche l'offerta di Intesa Sanpaolo sulle azioni residue di UBI Banca non consegnate durante l'OPAS terminata a fine dello scorso luglio, la banca guidata da Carlo Messina ha raggiunto il 98,9% del capitale dell'istituto bresciano-bergamasco.
Avendo superato la soglia del 95% del capitale di UBI Banca, ora Intesa ha esercitato il diritto di acquisto sulle azioni residue rimaste in circolazione. Si tratta in totale di 21.635.917 azioni, pari all'1,8908% del capitale, per un esborso massimo per Intesa Sanpaolo pari a 76.569.510,26 euro.
L'operazione rappresenta l'ultimo passaggio prima del delisting da Piazza Affari di UBI Banca, previsto per il prossimo 5 di ottobre. Gli azionisti di UBI che finora non hanno aderito alle due offerte di Intesa Sanpaolo saranno ora costretti a vendere i titoli in portafoglio. Le condizioni tuttavia cambiano a seconda se si accetta l'ultima proposta o se invece si preferisce ignorarla. Vediamo i dettagli e le caratteristiche di questo squeeze-out.
Intesa: condizioni squeeze-out su azioni UBI Banca
Se in circolazione ci sono ancora 21.635.917 azioni UBI Banca, quanto verranno pagate da Intesa Sanpaolo? Le alternative tra cui possono scegliere gli azionisti sono due:
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la prima è pari al corrispettivo previsto per l'OPAS iniziale, dunque 1,7 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo e 0,57 euro cash per ogni per ogni azione UBI Banca detenuta;
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la seconda, solo in contanti, prevede invece il pagamento di 3,539 euro per ogni azione UBI Banca detenuta. Questo prezzo è stato ottenuto dal prezzo medio delle azioni Intesa Sanpaolo registrato al close delle sedute di Borsa del 29, 30 e 31 luglio e del 3 e 4 agosto 2020 (ossia 1,74638 euro) moltiplicato per il rapporto di cambio (pari a 2,969 euro) a cui sono stati sommati i 57 centesimi di euro cash previsti con il rilancio finale fatto da Messina a luglio per portare a termine con successo l'operazione.
Va sottolineato come per ottenere il pagamento integrale in denaro delle azioni UBI Banca andrà fatta specifica richiesta. I termini per fare questa richiesta vanno dalle 8:30 del 18 settembre alle 17:30 del 29 settembre 2020. Gli azionisti che non faranno questa richiesta, o che non consegneranno proprio le azioni UBI in portafoglio si vedranno invece riconosciute le condizioni previste dalla prima alternativa indicata sopra.
I titolari delle azioni UBI Banca ancora non in mano a Intesa Sanpaolo che volessero ottenere il pagamento cash dovranno presentare la richiesta di vendita mediante sottoscrizione e consegna a un Intermediario Incaricato, entro il 29 settembre. Gli intermediari incaricati sono: Intesa Sanpaolo, avendo fuso per incorporazione Banca IMI, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Sondrio, Banco di Desio e della Brianza, la succursale di Milano di BNP Paribas Securities Services, Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano, Crédit Agricole Italia, Credito Valtellinese, Equita SIM e Mediobanca – Banca di Credito Finanziario.
Anche in questo caso una precisazione è d'obbligo: la consegna delle azioni UBI Banca non prevede esborso di commissioni o costi per il cliente, così come non verranno corrisposti interessi sull’importo in contanti.
Borsa Italiana: delisting azioni UBI Banca
Come evidenziato ad inizio articolo, Borsa Italiana procederà al delisting delle azioni di UBI Banca dall'MTA a decorrere da lunedì 5 Ottobre 2020. Va tuttavia sottolineato come già prima della revoca del titolo dalle negoziazioni non sarà più possibile comprare o vendere le azioni UBI Banca. Giovedì 1 e venerdì 2 ottobre i titoli saranno infatti sospesi dalle negoziazioni. Nel frattempo le azioni continuano a scambiare a Piazza Affari, con il titolo che quest'oggi passa di mano con un prezzo bid/ask di 3,564/3,57 euro e poco più di 50mila azioni scambiate.