Con il focus che rimane sempre rivolto al settore finanziario statunitense dopo il fallimento della SVB, i futures del Vecchio Continente anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela. Mentre salgono le attese per le decisioni che arriveranno domani dalla BCE in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 26.700 punti, ancora distante dalla prima resistenze situate in area 26.850-26.900 punti oltre i quali si avrebbe un segnale di ripresa del trend di fondo ascendente.
Al ribasso saranno sempre da monitorare i 26.000 punti. Tra i titoli da seguire a Piazza Affari troviamo TIM, che oggi in occasione del CdA per approvare i dati di bilancio del 2022 potrebbe valutare l'offerta sulla Rete presentata nelle settimane passate da CDP e Macquarie.
TIM chiederà a CDP e Macquarie di alzare offerta per le Rete?
Secondo i rumors delle ultime ore, sembrerebbe che TIM possa richiedere a CDP e Macquarie di alzare l'offerta per la Rete, in quanto ritiene il prezzo proposto troppo basso. Ricordiamo che l'offerta presentata da KKR, in scadenza il 24 marzo, e CDP-Macquarie, la cui scadenza è il 31 marzo, si equivalgono e ruotano entrambe sui 18-20 miliardi di euro, rispetto ad una richiesta da parte di Vivendi di quasi 31 miliardi di euro. Negli ultimi giorni Arnaud de Puyfontaine, AD del gruppo transalpino, aveva precisato che l'obiettivo del gruppo è quello di creare valore per tutti gli azionisti e di far riconoscere il valore degli asset di TIM.
Sulle offerte presentate non dimentichiamo però la spada di Damocle rappresentata dall'Antitrust, che potrebbe pesare su CDP e Maquarie che, controllando anche Open Fiber (rete concorrente di TIM), potrebbero trovare degli ostacoli nell'acquisizione. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica per le prossime giornate.
Azioni TIM: analisi tecnica e strategie operative
La debolezza di breve termine innescatasi il 6 marzo da 0,325 euro che ha spinto le quotazioni fin verso gli 0,29 euro non ha alterato il trend rialzista presente sul titolo TIM. Dal punto di vista operativo il superamento degli 0,315 euro dovrebbe aprire le porte per un ritorno delle quotazioni in direzione degli 0,325 euro.
Oltre queste aree resistenziali si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica, con possibili ulteriori apprezzamenti in direzione degli 0,35 euro e successivamente verso i top toccati lo scorso anno in area 0,365 euro. In questo contesto, eventuali fasi correttive in direzione degli 0,29 euro, dove transitano sia l'indicatore giornaliero del Supertrend che la trendline rialzista che parte dai minimi dello scorso dicembre, potrebbero essere lette come delle occasioni di acquisto.
Al contrario, primi segnali di debolezza si avrebbero solo con una discesa dei prezzi sotto gli 0,28 euro, che rappresentano i minimi delle ultime 6 settimane. Una discesa sotto questi livelli aprirebbe infatti le porte per una chiusura del gap up formatosi il 2 febbraio 2023 nei pressi degli 0,268 euro. Fondamentale nel caso sarà la tenuta di questi sostegni per evitare un pericoloso indebolimento del trend primario che a quel punto riporterebbe i prezzi in direzione dei massimi di novembre 2022 sugli 0,25 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi sostegni dovessero cedere il passo alle vendite, si avrebbe un'ulteriore discesa in direzione della media mobile di lungo periodo posta nelle vicinanze degli 0,235 euro.
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