Tesla è attesa oggi in Borsa dopo la notizia delle vendite record in Cina nel mese scorso. Il titolo nel pre-market è in rialzo dello 0,8%, continuando la striscia positiva che dura da diversi mesi. Dall'ultima seduta di Wall Street le azioni di Palo Alto quotano 791,94 dollari, in rialzo del 42% rispetto ai minimi di maggio, quando erano arrivate a 546,98 dollari.
Il trend sta incontrando una resistenza determinata dalla soglia psicologica a 800 dollari, superata la quale è possibile una direzione verso il record storico di 900,40 dollari raggiunto nel mese di gennaio. Dall'inizio dell'anno comunque le performance di Tesla sono del 12%, che diventano dell'82% se si prende a riferimento lo stesso periodo di un anno fa.
Tesla: i numeri delle vendite in Cina
I dati sulle consegne nella seconda economia mondiale relativi a settembre hanno rilevato 56.006 immatricolazioni, il massimo da quando nel 2019 è stata avviata la produzione nell'impianto di Shangai. In confronto al mese di agosto la crescita è stata del 27%.
Nel mercato locale sono andati 52.153 veicoli, mentre il rimanente è stato esportato. Queste risultanze hanno un significato particolare per il colosso guidato da Elon Musk, in quanto il mercato cinese rappresenta il fulcro dell'attività produttiva e distributiva dell'azienda.
Ciò assume ancora più valore se lo si rapporta ai problemi riscontrati da Tesla negli ultimi 12 mesi nel territorio, sia con riferimento ai controlli normativi sulla sicurezza che in più di un'occasione ha lasciato a desiderare, sia in merito alla concorrenza crescente di società di marca cinese come Li Auto e xPeng. Ora i guadagni dell'azienda californiana potrebbero trarre nuova linfa dalle vendite EV, aumentate nel complesso del 202% rispetto al 2020.
Tesla: dove potranno arrivare le quotazioni del titolo?
La società in questo momento ha una spina nel fianco, come tutti i produttori di autoveicoli nel settore: la carenza di chip. La scarsità di semiconduttori sarà talmente influente da ridurre del 13% la produzione pianificata nel quarto trimestre per Tesla. Come lo stesso Musk ha spiegato, questa crisi nell'approvvigionamento ha comportato costi più elevati e più lavoro per le fabbriche del pioniere delle auto elettriche.
Tesla però ha gestito la situazione meglio di altre case automobilistiche e si sta adoperando affinché possa internalizzare la produzione di chip. Nel frattempo punta su altri fattori che possono catalizzare l'interesse degli investitori.
Uno è ad esempio lo sviluppo della capacità produttiva grazie ai nuovi stabilimenti di Austin e Berlino che, in base alle stime degli analisti, potrebbe portare a una consegna almeno di 1,3 milioni di veicoli nel 2022. In particolare l'impianto tedesco avrà un ruolo cruciale, perché permette all'azienda di servire il fiorente mercato europeo abbattendo i costi rispetto alle spedizioni da Shangai.
L'altro fattore che va considerato riguarda la guida autonoma. Lo scorso fine settimana l'aggiornamento del software ha subito un rallentamento, ma a prescindere da questo Tesla sta facendo grandi progressi nelle funzionalità del self-driving e probabilmente nei prossimi mesi potrebbero arrivare novità che segneranno una svolta.
Gli analisti che coprono le azioni Tesla per la metà consigliano di comprare, ma il target price medio tra tutti quanti è di 660 dollari. Tra di loro spicca però Dan Ives di Wedbush, convinto che le quotazioni presto raggiungeranno il suo obiettivo di 1.000 dollari.