Mentre gli investitori aspettano il nuovo Piano strategico a lungo termine di Stellantis, in agenda il prossimo 1° Marzo, tornano le vendite sul titolo che paga il nuovo calo delle immatricolazioni che si è avuto nel mese di gennaio.
Nello specifico il gruppo, che comprende tra gli altri i marchi FIAT, Jeep, Lancia/Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel/Vauxhall, Citroen e DS, ha mostrato nei mercati UE, EFTA e Gran Bretagna una flessione delle immatricolazioni del 12,4% a gennaio. La quotacon una quota di mercato della compagnia è scesa al 19,1% dal 21,2% di un anno prima.
Stellantis: Governo italiano pronto a fondo per comparto automotive da €1 miliardo
Domani il Consiglio dei Ministri si prepara a varare un fondo unico per il comparto l'automotive da almeno 1 miliardo di euro l'anno che avrà una durata almeno triennale: una parte consistente di questo fondo (si parla di 369 milioni di euro) sarà a disposizione di Stellantis per la creazione dello stabilimento per batterie elettriche a Termoli.
Tutto ciò dovrebbe spingere la società a continuare ad investire in Italia perchè il rischio che possa allocare risorse altrove esiste. A questo riguardo conferme arrivano anche dal Ministro Giorgetti che sostiene come, per garantire che l'azienda mantenga una presenza industriale significativa nel nostro Paese, “dobbiamo fare in modo che la produttività e il costo del lavoro siano concorrenziali con altre potenziali localizzazioni”.
Proprio su questo aspetto, l'Amministratore Delegato di Stellantis, Carlos Tavares, parlando del costo maggiore delle tecnologie per le auto elettriche rispetto a quelle tradizionali, disse che la compagnia avrebbe dovuto restare competitiva. Per il manager, l'Italia ha un costo di produzione significativamente più alto rispetto ad altre Nazioni europee, a dispetto di un costo del lavoro più basso.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Dopo il rimbalzo delle ultime 3 giornate, quella odierna è una seduta caratterizzata da vendite per le azioni Stellantis, che tornano sotto la soglia dei 17 euro. Nel breve termine sarà importante la tenuta dei primi supporti posti in area 16,60 euro, per evitare che questa nuova fase correttiva possa spingersi in direzione dei 16,25 euro.
Discese sotto questi ultimi livelli andrebbero a peggiorare il quadro grafico, aprendo la porta per un ritorno sui minimi settimanali posti nei pressi dei 15,80 euro, dove transita la trendline rialzista che parte dai minimi del 2020.
Al contrario, un nuovo segnale di forza che riattiverebbe il trend di fondo rialzista arriverebbe con il superamento dei massimi di questa ottava posti in area 17,30 euro, sopra i quali si avrebbero allunghi verso i 17,60 e a seguire 18,10-18,15 euro.