Con il focus sempre rivolto alle prossime mosse delle varie Banche centrali, che dovrebbero essere più aggressive in tema di tassi di interesse in scia ad un inflazione che si mantiene sui massimi degli ultimi decenni, i principali mercati azionari del Vecchio Continente dovrebbero aprire la seduta odierna vicini ai valori di giovedì scorso.
In questo contesto il FTSE Mib è atteso nei pressi dei 24.800 punti, ancora distante dalle prime resistenze di breve poste sulla soglia dei 25.000 punti. Dal punto di vista operativo, sarà solo con la rottura di questi livelli che il listino invierebbe un segnale di forza con possibili allunghi in direzione dei 25.500 punti. Tra i titoli che andremo a monitorare nella seduta odierna troviamo Stellantis, dopo con Qualcomm. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Azioni Stellantis: accordo con Qualcomm per i microchip
Stellantis ha stretto un accordo pluriennale con il gigante dei chip Qualcomm. Nello specifico, dal 2024 i 4 marchi della società automotive useranno le piattaforme per l'abitacolo sviluppate proprio dall'azienda USA, andando a migliorare i sistemi di intrattenimento, informazione e comunicazione all'interno della vettura.
Inoltre l'intesa con il leader nel setore dei semiconduttori, servirà ad assicurare la filiera Stellantis per quanto riguarda l'approvvigionamento dei chip. Questo accordo, che segue quelli fatti in precedenza con Amazon, Foxcomm e Waymo, dovrebbe porre le basi per portare entro il 2030 a quasi 34 milioni il totale delle auto connesse, pubblicando 400 milioni di aggiornamenti software annui che porterebbero nelle casse della società quasi 20 miliardi di euro l'anno. Andiamo ora a vedere l'impostazione grafica del titolo che oggi stacca un dividendo di 1,04 euro ( qui il calendario completo).
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Non si è ancora arrestata sulle azioni Stellantis la fase ribassista iniziata dai massimi di periodo in area 19,30 euro e che ha spinto le quotazioni in direzione dei 12 euro. Con la stacco del dividendo odierno (1,04 euro) che potrebbe portare le azioni sotto i 13 euro, sarà importante il ritorno sopra questi livelli per evitare che i prezzi possano spingersi in direzione dei minimi di marzo.
Nel caso in cui si dovesse verificare questa view, l'eventuale rottura dei supporti andrebbe ad indebolire ulteriormente il quadro grafico, con possibili ulteriori discese verso gli 11 euro. Al contrario, un segnale di forza si avrebbe solo con il superamento dei massimi della scorsa settimana situati in area 14,15 euro, con primi target sui 15 euro e a seguire i 15,50 euro. Sarà solo con la violazione di queste resistenze che i corsi invierebbero un segnale di forza aprendo la strada ad obiettivi più ambiziosi.