La presenza della pandemia da oltre un anno a questa parte ha fatto vivere ai mercati azionari diverse fasi. Nei momenti più difficili in cui le attività economiche era in lockdown e le persone costrette a rimanere in casa hanno spopolato i titoli tech, in quanto rispondenti meglio alle esigenze legate alla scarsa mobilità.
Poi sono arrivati i vaccini e le prospettive di una ripresa economica hanno fatto rinsavire le azioni cicliche, pesantemente penalizzate durante la fase più cruenta del virus. Di conseguenza gli investitori hanno iniziato a monetizzare i grandi guadagni ottenuti sui titoli growth, grazie anche all'assist fornito dal rialzo dei tassi dei T-Note americani.
Negli ultimi tempi sembra intravedersi un ritorno di fiamma verso l'alta crescita e un rallentamento nei confronti delle azioni value. La sostanza però è che i trader devono fare i conti con le valutazioni degli asset a volte molto alte e che quindi presentano un certo rischio intrinseco d'investimento. In questo contesto però è emerso un settore che per ragioni congiunturali si distingue dagli altri e su cui vale la pena concentrare la propria attenzione: quello dei semiconduttori.
Semiconduttori: ecco perché puntare sul settore
Il settore legato ai microchip era considerato fino a poco tempo fa molto ciclico, ma negli ultimi due anni molte cose sono cambiate. La guerra USA-Cina e i timori per l'economia avevano comportato un raffreddamento delle prestazioni, poi è arrivato il Covid-19 e le chiusure economiche hanno paralizzato interi settori industriali facendo esplodere la richiesta di semiconduttori in alcuni comparti chiave.
Quindi i produttori di auto elettriche, di iPhone e di tutto ciò che è correlato all'alta tecnologia si sono trovati a fare i conti con una domanda dei consumatori accelerata, dovendo potenziare gli ordini e mettendo in crisi il sistema di fornitura. La logica conseguenza è stata l'insufficienza dell'offerta e quindi il prezzo del prodotto lievitato, con ovvi riflessi sulle azioni del settore quotate in Borsa.
L'ingranaggio che si è innescato si è alimentato da sè, con molte aziende, soprattutto nel settore automobilistico, che hanno dovuto interrompere la catena produttiva proprio per mancanza di materia prima. E il futuro? Per ora non si vede un miglioramento della situazione dal momento che il lancio delle reti mobili 5G, del potenziamento di internet e dello sviluppo delle auto elettriche non potrà far altro che aggravare lo status quo esistente.
Semiconduttori: le azioni su cui investire
Guardando la cosa nell'ottica dell'investitore, quindi, le azioni delle società produttrici di semiconduttori saranno destinate ancora a crescere? È probabile che il rally continui, almeno fino a quando non si determinerà un equilibrio di mercato. Alcune grandi aziende stanno iniziando a internalizzare la produzione di chip per evitare di dipendere dalla fornitura dall'esterno, ma occorre del tempo per la realizzazione della cosa. Per ora è importante cercare di individuare quali sono le occasioni sul mercato che permettono di avere dei ritorni interessanti.
Il primo pensiero va a Nvidia, la multinazionale americana che ha il focus produttivo nella grafica 3D e nei data center. La società dal punto di vista tecnologico è vista come una sorta di Tesla dei semiconduttori e nei prossimi anni si concentrerà maggiormente sull'intelligenza artificiale e sulle auto a guida autonoma. Nell'ultimo anno le quotazioni in Borsa della società sono salite del 127%.
Un andamento molto simile è stato quello di Taiwan Semiconductor, fornitore di gran parte dei Paesi a livello mondiale, Cina in testa. La domanda di Pechino sarà assolutamente fondamentale, sebbene il Dragone stia moltiplicando gli sforzi per raggiungere l'autosufficienza. La capacità produttiva dell'azienda comunque è enorme e nei prossimi 3 anni ha messo in piedi un programma di spesa che si aggira intorno ai 100 miliardi di dollari.
Altre aziende consolidate su cui puntare riguardano Applied Materials e Lam Research, ma vi sono due società quotate al NASDAQ dalle ottime potenzialità: Cadence Design System e Synopsys, che negli ultimi 12 mesi sono cresciute rispettivamente dell'89% e del 74%. Entrambe si avvantaggiano di clienti come Google, Amazon ed Apple, i quali stanno sviluppando i propri chip e si avvalgono dell'esperienza delle due società menzionate. Inoltre Cadence e Synopsys forniscono prodotti e servizi in Cina, la quale ha incrementato significativamente la domanda negli ultimi anni.