Continuano le fusioni nel mondo bancario. Il processo di aggregazione ispirato dalla Banca Centrale Europea e iniziato quest'anno in Italia con l'OPAS Intesa/UBI Banca ha compiuto un altro passo importante: Crédit Agricole ha lanciato, attraverso la sua controllata italiana, un'Offerta Pubblica di Acquisto per appropriarsi del Credito Valtellinese.
Tuttavia è da parecchio tempo che si rumoreggia riguardo possibili aggregazioni che vedono coinvolta la banca francese, anche se ultimamente aveva preso quota l'interesse verso Banco BPM. Invece questa mattina l'annuncio: sarà l'istituto lombardo ad entrare nella scuderia del colosso bancario transalpino, il quale sborserà una cifra di quasi 700 milioni di euro.
La reazione in Borsa del titolo Creval questa mattina è stata strabordante, con un rialzo delle quotazioni del 23,5%. Più contenuti invece gli acquisti delle azioni Crédit Agricole che viaggiano appena oltre il 3% nella Piazza parigina.
OPA Creval: i termini dell'operazione
L'offerta lanciata da Crédit Agricole sarà ad un prezzo di 10,5 euro per azione, con un premio del 21,4% rispetto all'ultima chiusura settimanale e del 53,9% in confronto al prezzo medio ponderato degli ultimi 6 mesi del titolo Creval. L'affare è subordinato al raggiungimento di una cifra pari ad almeno il 66,7% della quota partecipativa che dà diritto di voto, con la facoltà per la banca francese di optare per il no deal, a patto che abbia acquisito il 50% +1 delle azioni.
Allo stato attuale, l'istituto guidato da Philippe Brassac detiene il 9,847% delle azioni della banca valtellinese. A seguire vi sono Dumont con il 5,784%, Altera Absolute Investments con il 7,07% e Algebris con il 5,286%. Proprio quest'ultimo ha già dato il benestare per l'OPA, con una lettera d'impegno inviata negli uffici di Crédit Agricole sabato 21 novembre.
In base al contenuto della missiva, l'adesione è stata data ad un prezzo di 10,3 per azione, con la possibilità di adeguamento a 10,5 in caso di esito positivo di tutta l'operazione. Ad ogni modo il tutto non è ancora deciso, in quanto bisognerà attendere l'autorizzazione da parte degli enti regolatori. Inoltre è necessario che dall'istituto guidato da Luigi Lovaglio non arrivino contromosse che possano rendere ostile la scalata.
OPA Creval: un passo importante per Crédit Agricole
Grazie a questa operazione, Crédit Agricole si candida a diventare la sesta banca commerciale italiana per volumi gestiti e settima riguardo gli attivi e il numero dei clienti. La quota di mercato conquistata sarà del 5%. L'Amministratore Delegato della filiale italiana, Giampiero Maioli, ha sottolineato come la banca acquisirà una solidità e una cultura innovativa tali da apportare un enorme beneficio ai clienti e agli investitori che decideranno di puntare sulla nuova entità risultante dalla fusione.
Per gli azionisti di Credit Agricole Italia è previsto un Return on Investment stimato superiore al 10% in 3 anni. La banca francese è presente in Italia da diverso tempo. Nel 2016 è nato il Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, ma già nel decennio precedente l'istituto di credito aveva assunto il controllo di Cariparma e FriulAdria da Intesa Sanpaolo, quando vi fu la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI.
Era il 2007 e tre anni più tardi la cosa si ripeté con la Cassa di Risparmio della Spezia per una quota dell'80% detenuto dalla banca torinese. Negli ultimi anni, Crédit Agricole si è resa protagonista di altre acquisizioni importanti che hanno riguardato la Cassa di Risparmio di Rimini, la Cassa di Risparmio di Cesena e la Cassa di Risparmio di San Miniato.