Poste Italiane ha annunciato che Poste Vita, la compagnia assicurativa vita del Gruppo, ha promosso un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Net Insurance.
L’offerta è finalizzata al delisting del titolo, in quotazione dal dicembre 2013. Il corrispettivo offerto per le azioni è di 9,5 euro, meno della metà rispetto ai 20,1 euro dell’offerta iniziale, mentre per ciascun warrant sono stati messi sul piatto 4,81 euro.
L’operazione fa il paio con l’Opa su Sourcesense, società italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni cloud-native basate sulla tecnologia open source, annunciata da Poste Italiane a fine giugno.
IPO Poste su Net Insurance: ecco a quanto ammonta il premio
Il prezzo offerto incorpora un premio del 17,28% rispetto alla chiusura di ieri che diventa un +21,6% sul prezzo ponderato. Rispetto al prezzo ponderato degli ultimi 3 e 6 mesi il premio è rispettivamente fissato al +26,8 ed al +30,7%.
Nel caso dei Warrant il premio sulla chiusura del 27 settembre è di 45 punti percentuali (+52,7% ponderato). Nel caso del confronto a 3 e 6 mesi fa il sovrapprezzo, sempre ponderato, è del 60,6 e del 78,4 per cento.
Alla chiusura di ieri, Net Insurance presentava una capitalizzazione di 150 milioni e, sulla base del prezzo offerto, l’Opa dovrebbe costare circa 172 milioni di euro.
Poco prima del giro di boa, le azioni Net Insurance passano di mano a 9,38 euro, +15,8% rispetto al dato precedente, mentre i Warrant 2019-2023 salgono del 41,26% a 4,67 euro.
Opa Net Insurance: cosa farà il Ceo Battista?
L’azionariato di Net Insurance è detenuto per il 26,64% da IBL Banca, per il 5% da Algebris e per il 5,53% da First Capital. Completano il quadro il 10,75% di azioni proprie ed il 52,08% in mano al mercato.
Nella nota di Poste, IBL e l’amministratore delegato di Net Insurance, Andrea Battista, sono "considerati come persone che agiscono di concerto". Il Ceo ha assunto l'impegno di non portare in adesione all'offerta 400.000 azioni detenute in Net Insurance, di aderire con la partecipazione residua (794.123 azioni, pari al 3,90% del capitale) e con tutti i warrant in suo possetto (6.392 Warrant).
Al termine dell’operazione, il manager avrà una partecipazione di poco inferiore ai 2 punti percentuali ed è previsto che IBL Banca acquisti il 40% di BidCo, il veicolo societario costituito per l’operazione che sarà direttamente controllato da Poste Vita.
Le ragioni di questa operazione
Come detto, l’Opa di Poste Vita è finalizzata al delisting delle azioni e dei warrant. L’offerta è condizionata al raggiungimento di una soglia di adesione su azioni e warrant pari al 90%.
Come si legge nel documento di offerta, Poste Vita intende “individuare l’Emittente come fabbrica prodotto del gruppo Poste Italiane con riferimento alla distribuzione di prodotti assicurativi su reti terze diverse dai canali distributivi proprietari di PI, con particolare riferimento alle reti bancarie (i.e. accordi di bancassurance), potendo contare sul supporto del gruppo PI per accelerare il percorso di sviluppo stand-alone dell’Emittente”.