Poste Italiane è di recente sotto gli occhi degli investitori a Piazza Affari. Il valore delle azioni della società guidata dal CEO Matteo Del Fante è tornato stabilmente al di sopra del massimo registrato a 11,51 euro a febbraio 2020, alla vigilia del primo lockdown e prima dell’impatto dell’emergenza sanitaria sull’andamento dei mercati.
“Lo sviluppo del digitale e della logistica legata all’e-commerce, insieme ai nuovi sistemi di pagamento hanno dunque cancellato l’eredità della pandemia e, in attesa che si alzi il velo sui prossimi risultati di novembre, hanno proiettato Poste Italiane su valori pari a poco meno del doppio rispetto al prezzo di debutto in Borsa”, sottolinea la società in una nota.
Equita SIM mantiene un atteggiamento positivo sul titolo, con una raccomandazione "buy" e prezzo obiettivo a 13,50 euro. La view rialzista della SIM milanese è frutto delle ultime novità in merito alla distribuzione di uno dei prodotti di punta dell’azienda: i buoni fruttiferi postali.
Segnaliamo inoltre che Poste Italiane ha di recente ottenuto il marchio "Sodalitas Call for Future" da Sodalitas, la fondazione che riunisce le aziende che intendono contribuire, con azioni d'impresa e soluzioni, ad attuare gli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e a realizzare un futuro sostenibile. Vediamo ora il quadro grafico e come operare secondo l’analisi tecnica.
Azioni Poste Italiane: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico delle azioni Intesa Sanpaolo appare costruttivo a Piazza Affari. I corsi rimangono all’interno di un ampio trend rialzista partito dai minimi di ottobre 2020 a 6,90 euro. Al momento le quotazioni si trovano al di sopra della barriera psicologica dei 12 euro dopo il breakout della resistenza statica che conta i massimi dell’8 giugno scorso.
Vista la recente situazione di eccesso in acquisto, in caso di correzione, segnali di forza in area 12,20 euro potrebbero essere interpretati come opportunità di acquisto in linea con il trend dominante di più lungo periodo.
Una violazione della trendline che conta i minimi di ottobre 2020, febbraio, luglio e settembre 2021, ora transitante a 11,625 euro, comprometterebbe la struttura tecnica a favore dei venditori, i quali potrebbero puntare per un ritorno dei corsi verso il supporto a 10,42 euro.
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