Gli strumenti per la lotta al Covid-19 si potrebbe presto allargare con una nuova arma. Pfizer ha infatti richiesto alla Food and Drug Administration statunitense l’autorizzazione per il suo farmaco antivirale che potenzierebbe le terapie domiciliari.
L’arsenale al di fuori dei vaccini aumenterebbe in maniera importante e si affiancherebbe al Remdesivir di Gilead, che viene usato però per trattare le persone già ricoverate, agli anticorpi monoclonali, che tuttavia risultano particolarmente costosi e alla pillola di Merck, che riduce di circa il 50% gli effetti gravi della malattia.
Anche quest’ultimo è sotto osservazione da parte della FDA e avrebbe la possibilità di essere autorizzato in USA entro fine medicinale anno. Se l’iter di approvazione dovesse procedere, il Paxlovid potrebbe essere reso disponibile entro la conclusione del 2021.
Pfizer: forniture limitate nelle fasi iniziali
Secondo Pfizer, se il farmaco (chiamato Paxlovid) viene assunto entro tre giorni dalla diagnosi di Covid il rischio di ospedalizzazione e morte viene ridotto dell’89% circa. Il gruppo ha affermato però che le forniture saranno limitate a 180.000 cure complete per quest’anno, con un incremento delle forniture ad almeno 50 milioni nel 2022.
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, gli Stati Uniti si sarebbero assicurati 10 milioni di trattamenti. Gli approvvigionamenti potrebbero comunque aumentare, in quanto il colosso farmaceutico ha di recente dichiarato che darà la licenza del farmaco alla Mecines Patent Pool, una società non-profit supportata dalle Nazioni Unite.
L’associazione mira a collaborare con altri 12 produttori di farmaci generici per fornire il farmaco ad un prezzo inferiore in 95 Paesi a medio e basso reddito. Secondo Charles Gore, Direttore Esecutivo dell’MPP, l’offerta non riuscirebbe comunque a soddisfare la domanda nel 2022, in quanto il Paxlovid potrebbe essere necessario a 150 milioni di adulti.
Pfizer: sul farmaco niente royalties durante la pandemia
Pfizer ha detto inoltre che rinuncerà alle royalties nei Paesi a basso reddito anche dopo la pandemia. Per gli altri Paesi coperti dall’accordo, le royalties ci saranno una volta finito il periodo pandemico e ammonteranno al 5% sulle vendite ai Governi e al 10% sul settore privato.
Un trattamento completo dura 5 giorni ed è composto dall’assunzione, due volte al giorno, di due pillole di Paxlovid e una di un altro antivirale chiamato ritonavir. Gli scienziati evidenziano come il farmaco di Pfizer presenti meno rischi alla sicurezza rispetto a quello di Merck, il quale lavora diversamente. Il Paxlovid blocca l’attività di un enzima chiamato proteasi, necessario al Coronavirus per replicarsi. Questo principio si è rivelato efficace anche contro l’HIV.
Azioni Pfizer: analisi tecnica e livelli trading
Da un punto di vista grafico, le azioni Pfizer rimangono inserite in una tendenza rialzista. Dopo la pesante correzione iniziata nella seconda metà di agosto 2021, le quotazioni sono riuscite a riprendersi tornando nei pressi dei massimi storici.
I prezzi avrebbero ora la possibilità di tornare a ridosso dell’area dei 52 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i top del 28 aprile e 10 dicembre 2020. Una rottura di questo livello darebbe ai venditori la possibilità di proseguire l’uptrend mirando alla successiva soglia psicologica dei 60 dollari. Al contrario, i venditori tornerebbero in vantaggio con una discesa al di sotto dei 46 dollari.