Grazie all’andamento del business, le azioni Technogym negli ultimi mesi sono tornate verso i massimi del 2020 e l’AD Nerio Alessandri ha pensato bene, per l’ennesima volta, di passare all’incasso. Vediamo i dettagli.
Technogym: Alessandri fa cassa col 6%, profondo rosso in Borsa
TGH Srl, la società di partecipazioni della famiglia Alessandri, di cui Nerio Alessandri, fondatore e AD di Technogym, possiede la maggioranza (75%), ha venduto tramite accelerated bookbuilding 12 milioni di titoli (5,96% del capitale) ad un prezzo di 10,81 euro per azione, circa il 4% di sconto rispetto al prezzo di chiusura di ieri. Stamattina la reazione a Piazza Affari è stata violenta: il titolo, al momento della scrittura, perde infatti il 7,73% a 10,38 euro per azione.
Con i valori di Borsa di ieri, 11,25 euro, il pacchetto messo sul mercato ha un controvalore di 135 milioni di euro. Ma come riferito da Bloomberg il prezzo di vendita dovrebbe essere di 10,81 euro per un incasso atteso di 130 milioni.
“L'operazione è volta a far sì che Technogym sia considerata sempre più “patrimonio dell'umanità” in quanto promotrice del wellness come l'opportunità di sostenibilità per il mondo", si legge nella nota del gruppo. "La visione del fondatore, fin dalle sue origini, è sempre stata di diffondere il wellness come stile di vita, per la salute e il benessere delle persone”.
L'obiettivo di Alessandri è quello di “vedere Technogym continuare a crescere come public company multinazionale che, a prescindere dal suo fondatore, sviluppi una crescita profittevole e sostenibile nel lungo termine coerentemente alla missione sociale ed economica, a vantaggio di tutti gli stakeholders”.
Alessandri cede ma mantiene il controllo in assemblea
Alessandri, tuttavia, non rischia di perdere il controllo dell'azienda, tra i colossi internazionali del settore fitness e wellness, visto che prima di questa ultima diluizione deteneva in portafoglio il 39,74% del capitale corrispondente al 56,87% dei diritti di voto.
Una volta completata l'operazione, l’AD avrà una partecipazione del 33,78%, che corrisponde al 50,5% dei diritti di voto. Quindi la maggioranza è garantita in assemblea, dunque non vi è il rischio di eventuali scalate.
Questa non è la prima volta per il CEO: nel giugno 2017 furono venduti sul mercato 16 milioni di titoli a 6,9 euro per un incasso di 110,4 milioni, mentre nell’aprile 2018 furono ceduti altri 14 milioni di azioni a 10,3 euro con un incasso di 144,2 milioni.
L'ultimo collocamento, avvenuto nel febbraio 2020, aveva riguardato 10 milioni di titoli venduti a un prezzo medio per azione di 11,45 euro. Questo nuova operazione comunque permette ad Alessandri, nonostante le valutazioni sulla contendibilità, di avere la maggioranza dei diritti di voto in assemblea.