LVMH:
Come ogni anno le trimestrali per i titoli del lusso sono aperte dall’azienda piu’ famosa nel settore ovvero il colosso LVMH. E fortunatamente da qualche anno a questa parte i risultati sono sempre sorprendenti: nonostante i cambiamenti di tassazione in Giappone, nonostante Hong Kong il quarto trimestre ha registrato una crescita dell’11.5% rispetto allo stesso periodo 2019 con un fatturato a 15.3 miliardi di euro contro i 15.1 previsti dal consensus.
Tra i vari comparti aziendali:
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La divisione Fashion & Leather Goods ha mostrato una crescita organica del 15% contro una del 19% nel trimestre precedente, tuttavia rilevante rispetto ai competitors che secondo le previsioni non andranno oltre una crescita ad una cifra;
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La divisione Perfumes & Cosmetics è cresciuta del 12% con un contributo inaspettato e rilevante proveniente dal mercato asiatico;
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La divisione Wines & Spirits è cresciuta del 3%.
Osservando i guadagni annuali per il 2019, prendendo solamente l’Ebit come parametro (ovvero i guadagni al netto di ammortamenti), si notano risultati davvero convincenti in quanto è cresciuto del 15% e i margini sono rimasti invariati (21.4% Ebit margin) nonostante le problematiche sul mercato asiatico createsi con le proteste ad Hong Kong. Inoltre l’Ebit margin risulta essere ai livelli piu’ alti dal 2010 evidenziando la capacità di LVMH di reinventarsi senza perdere business anche in periodi non semplici per il settore.
Salvatore Ferragamo:
Altra società, molto meno rilevante in termini di market cap, è Salvatore Ferragamo che ha riportato ieri sia la trimestrale che il risultato annuale preliminare. L’azienda nata a Firenze come produttrice di scarpe è in difficoltà ormai da qualche trimestre, nonostante i tanti cambiamenti a livello di top management per cercare di riguadagnare parte dell’appeal perso sul mercato.
I risultati del quarto trimestre segnano un aumento del 2% delle vendite ma una diminuzione del 50% rispetto al terzo trimestre a causa di Hong Kong. Ferragamo ha nella Cina e nell’Asia il suo mercato di riferimento (Italia esclusa) ed è molto sensibile a tutte le vicende geopolitiche che avvengono nel paese del Sol Levante.
Se analizziamo l’andamento del titolo sull’anno un primo semestre davvero positivo per l’azienda fiorentina che ha fatto pensare a molti investitori che il “turnaround” tanto agoniato e ricercato si stesse finalmente materializzando; negli ultimi sei mesi il sogno è svanito con risultati ancora ben sotto la media rispetto ai competitors italiani (Brunello e Moncler) ed europei (Hermes, LVMH, Kering).
Coronavirus:
Dato che le due aziende, cosi’ come tutto il lusso in generale, hanno un contatto diretto con la Cina è doveroso menzionare che il Coronavirus porterà incertezza nel primo trimestre 2020 anche se allo stato attuale è impossibile fare alcuna previsione.
L’unica considerazione a cui ci si puo’ limitare è analizzare come in passato abbiano reagito le due aziende ad eventi verificatisi in Asia (i.e. Hong Kong): LVMH è stata in grado di superare (vista anche la quota di mercato e le risorse quasi illimitate) ed aggirare le problematiche, Salvotore Ferragamo invece è stata investita appieno da esse.
Per questo motivo LVMH rappresenta ad oggi un’ottima azienda sui cui puntare per performance di lungo periodo, mentre su Ferragamo vista l’incertezza della strategia industriale, le problematiche asiatiche si potrebbe considerare una strategia di short selling nel breve (anche perché prendendo in esame i multipli come Price / Earnings la società presenta una sovra valutazione di circa il 26% rispetto a quanto pubblicato dai competitors).