Intesa Sanpaolo ha comunicato i risultati del terzo trimestre del 2021, dopo che settimana scorsa UniCredit ha aperto le danze tra le big cap del settore bancario italiano sorprendendo in positivo il mercato grazie ad un utile oltre il miliardo nei tre mesi conclusi al 30 settembre. Vediamo tutti i dettagli del terzo trimestre 2021 della banca guidata dall’Amministratore Delegato Carlo Messina.
Azioni Intesa Sanpaolo: i conti dei primi nove mesi del 2021
Intesa Sanpaolo ha comunicato i risultati dei primi nove mesi dell’anno, che, hanno visto già raggiungere l’obiettivo di un utile netto di almeno 4 miliardi di euro per il 2021. Il management del primario gruppo bancario italiano ha inoltre confermato la politica dei dividendi.
Intesa Sanpaolo ha terminato i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 4,01 miliardi di euro, in aumento del 28,7% rispetto ai 3,11 miliardi contabilizzati nello stesso periodo del 2020, escludendo il goodwill negativo provvisorio originato nel terzo trimestre 2020 dall’acquisizione di UBI Banca.
Il board di Intesa ha evidenziato che il risultato ha già raggiunto l’obiettivo di un utile netto di almeno 4 miliardi di euro per l’intero 2021. Il risultato della gestione operativa è aumentato del 17,7%, passando da 6,77 miliardi a 7,96 miliardi di euro. Il cost/income ratio nei primi nove mesi dell’anno è risultato pari al 50,1%, percentuale che si confronta al 53% dei primi nove mesi del 2020.
I proventi operativi netti sono stati pari a 15,9 miliardi di euro, in crescita del 15,4% rispetto ai 13,78 miliardi nello stesso periodo del 2020, beneficiando della forte crescita delle commissioni nette (+23,6%). Per quanto riguarda il terzo trimestre 2021, la banca ha registrato un utile netto di 983 milioni di euro, mentre i proventi operativi netti sono risultati pari a 5,09 miliardi di euro (+7%).
A fine settembre il CET 1 ratio è risultato pari al 14,3%, dopo la deduzione delle riserve distribuite a ottobre 2021, dei dividendi maturati nei primi nove mesi dell’anno e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è pari al 15,1%.
Alla stessa data il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) era sceso a 9,14 miliardi di euro (-14,9% rispetto ai 10,74 miliardi rilevati al 31 dicembre 2020).
Il board di Intesa Sanpaolo prevede, a valere sui risultati del 2021 ed in linea con il Piano di Impresa 2018-2021, la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, in merito alla quale il Cda ha deliberato un acconto di 0,0721 euro per azione che sarà assegnato il 22 novembre e messo in pagamento il 24 novembre 2021, per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro.
Intesa Sanpaolo: quali erano le attese degli analisti?
Gli analisti si aspettavano una conferma del trend positivo sul fronte delle entrate da commissioni che, insieme a un calo degli accantonamenti per perdite su crediti, avrebbe dovuto compensare il debole margine di interesse.
Per Banca Akros invece: “Dopo due trimestri molto forti, ci aspettiamo una normalizzazione della redditività per Intesa Sanpaolo nel terzo trimestre, con un utile netto di 780 milioni di euro, non comparabile né col terzo trimestre 2020, né con il secondo trimestre del 2021 che ha registrato benefici fiscali per 460 milioni per alcune attività intangibili”.
Per UBS l’utile del terzo trimestre di Intesa avrebbe dovuto trarre supporto da commissioni, costi, accantonamenti per perdite su crediti. La banca d’affari svizzera si aspettava anche una migliore politica di remunerazione degli azionisti in occasione del nuovo piano industriale.
Il consensus di Bloomberg indicava un utile netto di 810,5 milioni, ricavi a 4,89 miliardi, margine di interesse a 1,99 miliardi di euro per il terzo trimestre. Sull’intero 2021 la stima sull’utile netto era di 4,44 miliardi di euro.