-
Il Consiglio di Amministrazione di Ferrari ha proposto per il 2020 la distribuzione di un dividendo pari a 1,13 euro;
-
Ferrari continua il proprio piano di buy back, acquistando in febbraio 6.703 azioni ordinarie;
-
Ferrari continua il proprio piano di buy back, acquistando in febbraio 6.703 azioni ordinarie.
La stagione dei dividendi sta per entrare nel vivo a Piazza Affari. Il prossimo 20 aprile, con data di pagamento il 5 maggio 2020, Ferrari dovrebbe staccare un dividendo di 1,13 euro per azione, con un aumento dell’8% rispetto al dividendo 2018 che fu di 1,03 euro. I 210 milioni di euro che verranno riconosciuti agli azionisti rappresentano soprattutto un valore maggiore a quelle che erano le attese del mercato, con il consensus degli analisti che stimava una cedola di 1,05 euro per azione. Dopo la proposta del CdA manca solo l'approvazione da parte dell'assemblea dei soci, con il consesso che verrà convocato per metà aprile e che difficilmente modificherà quanto proposto da Consiglio di Amministrazione della casa automobilistica di Maranello. La distribuzione del dividendo riguarderà sia i possessori di azioni quotate a Piazza Affari che quelle scambiate al NYSE di New York.
Il piano di buy back procede
Oltre al pagamento dei dividendi, un altro modo per remunerare gli azionisti è quello di comprare azioni della società sul mercato. Il vantaggio per i soci è duplice: da un lato la società sostiene il prezzo di mercato, dall'altro, in caso di loro annullamento, fa crescere la quota percentuale di capitale posseduta dal singolo azionista (a parità di azioni in portafoglio, ndr). Anche in questo mese di febbraio la casa di Maranello ha proseguito con gli acquisti previsti dal proprio piano di buy back. Nel periodo tra il 10 e il 13 febbraio 2020 ha acquistato sul mercato di Borsa Italiana 6.703 azioni ordinarie, con un prezzo medio di carico pari a 153,37 euro per azione e un controvalore compleessivo di 1.028.069 euro. Ferrari deteneva già quasi 9 milioni di azioni proprie, corrispondenti al 3,44% del proprio capitale sociale.
Il titolo Ferrari in Borsa: trend e livelli operativi
Rispetto all’articolo scritto circa un mese fa, in occasione del riconoscimento ottenuto dal cavallino rampante come brand più forte del mondo, Ferrari in Borsa ha intrapreso un nuovo impulso rialzista. Guardando alle quotazioni dei titoli negoziati a Piazza Affari a Milano, grazie alla progressione dello scorso 12 febbraio Ferrari è riuscita a chiudere le contrattazioni oltre la resistenza che era stata segnalata a quota 158,25 euro. L'effetto è stato un ulteriore salita dei prezzi, con le azioni che oggi hanno archiviato la seduta di Borsa a 167,20 euro. Per quanto riguarda la gestione della posizione, chi avesse acquistato i titoli del Cavallino Rampante secondo il mio parere dovrebbe continuare a seguire i prezzi con un’opportuna strategia di trailing profit in quanto stiamo veleggiando sui massimi storici.
Questa nuova ondata al rialzo si inserisce all’interno di un consolidato trend positivo che, nel lungo periodo, dura praticamente dalla data di sbarco in Borsa del 2016 di Ferrari. Analizzando il grafico giornaliero, notiamo che il nuovo trend rialzista avviato a inizio gennaio 2019 ha subito un solo calo consistente tra luglio e fine settembre. Da allora la ripresa delle quotazioni del titolo ha fatto si che i prezzi delle azioni si riportassero stabilmente al di sopra della media mobile a 50 giorni. Come abbiamo già visto in precedenza le quotazioni hanno formato una congestione di qualche giorno in prossimità di 158,25 euro che è stata in seguito rotta con decisione al rialzo innescando una nuova fase up. Valutiamo ora quali sono i livelli da tenere sotto osservazione sul time frame daily.
Long:
Ingresso: attendere un ritracciamento ed entrare su un eventuale pattern di inversione o sul successivo breakout del massimo
Stop loss: al di sotto di minimo relativo precedente
Target price: trailing profit
Short:
Ingresso: breakout area 146 euro
Stop loss: sopra 158,70 euro
1° Target: area 136,45 euro 2° target: area 133,85 euro.