ENI ha conseguito una trimestrale scintillante battendo di slancio le previsioni degli analisti in tutti i comparti di business in cui opera l'azienda. La società è tornata all'utile grazie a un contesto economico favorevole, dettato dalla ripresa delle attività produttive e da un aumento dei prezzi delle materie prime che hanno compensato il calo della produzione.
In virtù dei dati positivi, la società ha deciso di premiare gli azionisti pagando un dividendo nel 2021 di 0,86 euro per azione, più del doppio rispetto a 0,36 euro del 2020, che ai prezzi attuali rende l'8,4%. La cedola verrà distribuita in due tranche, la prima corrispondente al 50% nel mese di settembre attraverso l'utilizzo delle riserve disponibili.
In più il Cane a sei zampe ha annunciato l'avvio di un programma di riacquisto di azioni proprie da 400 milioni di euro. La reazione in Borsa del titolo ENI durante i primi scambi a Piazza Affari è stata positiva, con guadagni oltre il 2%. Successivamente le azioni hanno ritracciato fino a sotto l'1% complice il calo generalizzato dei mercati europei.
ENI: i numeri della trimestrale
Entrando nel dettaglio dei risultati del secondo trimestre, l'azienda ha realizzato un utile netto adjusted di 929 milioni di euro, superando le stime del consensus che lo davano a 570 milioni di euro. Nello stesso periodo del 2020 era stata registrata una perdita di 714 milioni di euro. L'EBIT ha segnato un grande recupero scavalcando la soglia dei 2 miliardi e battendo le previsioni degli analisti a 1,6 miliardi. Il secondo trimestre dell'anno scorso aveva visto lo stesso parametro a -434 milioni di euro.
A spingere i risultati sono i numeri eccellenti della sezione Exploration&Production che ha apportato un risultato operativo di 1,84 miliardi di dollari, in netto miglioramento in confronto alla perdita di 807 milioni del 2020. Mentre il comparto Chimica che ha registrato il miglior risultato storico con un profitto di 202 milioni di euro. In espansione anche il business ENI Gas e Luce & Rinnovabili, grazie a un EBIT di 70 milioni di euro, maggiore dei circa 50 milioni del secondo quarto del 2020.
Dal punto di vista finanziario il flusso di cassa operativo si rafforza con un valore di 2,80 miliardi nel periodo, che ha finanziato capex netti per 1,52 miliardi. Il free cash flow al netto dei finanziamenti organici è arrivato a 1,82 miliardi. Il livello dell'indebitamento si è abbassato notevolmente: 1,5 miliardi in meno rispetto alla fine dello scorso anno, raggiungendo un valore complessivo di 10 miliardi di euro.
L'unica nota stonata è relativa allo scenario di raffinazione dell'area Europa/Mediterraneo, dove la situazione è ancora molto critica per il perdurare della pandemia, unito al forte incremento del costo del petrolio e alla contestuale debolezza della domanda soprattutto dei distillati medi.
ENI: vanno comprate le azioni in Borsa?
I dati molto positivi della trimestrale danno indubbiamente maggiore lustro al titolo che quest'anno a Piazza Affari ha guadagnato circa il 17%, sospinto dal rally del petrolio che è arrivato ai massimi del 2018. Dal 20 luglio le azioni hanno iniziato una risalita che le ha portate da un minimo di 9,33 euro a un valore di 10,10 attuali.
Secondo Web SIM, il titolo ENI è interessante e quindi da comprare con un primo obiettivo a 12 euro. In caso di allungo, vi è la possibilità di raggiungere i livelli pre-Covid a 14,5 euro. Allerta in caso di discesa sotto i 9 euro.
Gli analisti di Bestinver confermano il giudizio positivo e sottolineano come sia il dividendo di 0,86 euro che il programma di buyback di 400 milioni di euro abbiano superato le attese che erano rispettivamente di 0,75 euro e 300 milioni di euro.