I deludenti dati arrivati ieri da Amazon impattano sui futures del Vecchio Continente, che anticipano un inizio di seduta all'insegna delle debolezza. In una giornata caratterizzata da importanti dati sia macro che societari, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in area 22.300-22.350 punti, confermando quel trend rialzista innescatosi il 13 ottobre.
Dal punto di vista operativo, fin quando le quotazioni si confermeranno sopra la soglia dei 22.000 punti, rimarranno inalterate le chance di una prosecuzioni del movimento ascendente in direzione dei 22.750-22.800 e a seguire 23.000 punti. Tra i temi da seguire a Milano troviamo ENI che poco fa ha comunicato i conti del terzo trimestre.
ENI: nel terzo trimestre utile netto a 3,73 miliardi di euro
In un contesto di mercato caratterizzato da incertezza e volatilità, ENI ha chiuso il terzo trimestre con un utile operativo adjusted a 5,772 miliardi di euro, che si confronta con i 2,49 miliardi di euro che si erano registrati nello stesso periodo del 2021. L'utile netto risulta in aumento del 161% a/a, attestandosi a 3,73 miliardi di euro e battendo le attese a 3,21 miliardi di euro. Inolte nonostante il calo del Brent e la contrazione dei margini di raffinazione, i dati sono in linea rispetto al periodo aprile-giugno 2022.
Nei primi 9 mesi del 2022, l'utile operativo passa dai 5,85 miliardi registrati nel 2021 agli attuali 16,8 miliardi di euro, mentre l'utile netto si attesta a 10,81 miliardi di euro e si confronta con i 2,63 miliardi di euro di 12 mesi fa. La produzione di idrocarburi nell'ultimo trimestre è stata di 1,58 milioni di barili giornalieri, in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2021 in cui erano stati 1,688 milioni di barili al giorno. Su questi numeri impattano i minor contributi provenienti da Norvegia e Nigeria.
Nel periodo gennaio-settembre 2022, i ricavi della gestione caretteristica risultano in aumento del 103% a 100,99 miliardi di euro. La generazione di cassa è stata pari a 12,87 miliardi di euro, mentre gli investimenti netti raggiungono i 5,47 miliardi di euro. Durante la presentazione dei dati la società ha confermato che già dal prossimo inverno sarà in grado di rimpiazzare il 50% dei flussi di gas di gas russo, grazie sia alla diversificazione del portafoglio riserve che ai nuovi accordi messi in Algeria.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Il nuovo trend rialzista innescatosi sul titolo ENI a fine settembre 2022 dai 10,50 euro si è rafforzato ulteriormente durante questa ottava, con il superamento dei massimi di agosto 2022 situati nei pressi dei 12,50-12,60 euro. Con una conferma oltre questi livelli i corsi potrebbero quindi proseguire il movimento ascendente, che avrebbe un prossimo target situato sui 13,35-13,40 euro e successivamente i 13,40-13,75 euro.
L'eventuale superamento di queste aree resistenziali aprirebbe le porte per un ritorno del titolo verso i massimi del 2022 situati sui 14,60 euro. In questo contesto eventuali prese di beneficio che dovessero riportare i prezzi verso i 12,60-12,50 euro verrebbero letti come delle eventuali buy opportunity.
Al contrario una discesa sotto quest'ultimi livelli potrebbe aprire le porte ad eventuali correzioni, che avrebbero un primo target sulla soglia dei 12 euro e a seguire gli 11,80 euro, dove transitano la trendline rialzista che parte dai minimi di settembre e l'indicatore del Supertrend daily. Nel caso in cui i prezzi dovessero scendere sotto questi livelli, avremmo una prosecuzuone delle vendite verso gli 11,30 euro.
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