Dopo il sell-off della scorsa settimana, in scia all'escalation militare in Ucraina, si prospetta un inizio di ottava ancora all'insegna delle vendite sui principali mercati azionari del Vecchio Continente sempre più preoccupati dal mix inflazione e rallentamento della crescita economica.
In questo contesto il FTSE Mib che ha chiuso la seduta di venerdi scorso sotto i 22.450 punti (-12,84% il saldo delle settimana), dovrebbe ripartire dai 21.900-22.000 punti sotto i quali aumenterebbero le possibilità di andare a rivedere i minimi del 2021 posti nei pressi dei 21.300 punti. Al rialzo primi segnali di positività si avrebbero solo con il ritorno delle quotazioni oltre i 24.000 punti.
Tra i titoli che andremo a monitorare per la seduta odierna troviamo ENI, in scia all'ipotesi che si sta facendo avanti di uno stop alle importazioni del petrolio russo da parte di USA ed Europa. Tutto ciò ha spinto i prezzi del Brent sui 140 dollari ed il WTI oltre la soglia dei 125 dollari al barile, livelli che non si vedevano da decenni sui mercati finanziari.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
La debolezza delle ultime seduta non ha scalfito al momento il trend rialzista presente su ENI, i cui prezzi negli ultimi 8 mesi sono passati da 9,30 euro ai 14,80 euro. Nel breve periodo, saranno da monitorare i supporti ed ex top di ottobre e novembre 2021 posti sui 12,70 euro. Se questa zona dovesse tenere, le quotazioni potrebbero riprendere la loro tendenza di fondo in direzione dei 13,80-13,85 euro e a seguire verso i massimi di periodo nei pressi dei 14,80 euro.
L'eventuale rottura di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica di fondo spingendo le quotazoni sui 15 euro, dove verrebbe chiuso un gap down lasciato aperto nel maggio del 2019 e a seguire verso la soglia dei 16 euro.
Al contrario, discese sotto i 12,70 euro dovrebbero far proseguire la correzione di brevissimo periodo in direzione dei 12,20 euro e a seguire 11,50 euro, minimi registrati tra novembre e dicembre del 2021. La mancata tenuta di questi ultimi supporti andrebbe ad indebolire ulteriormente il titolo con possibili discese verso la soglia degli 11 euro e a seguire 10,50-10,55 euro.