Wall Street: il COVID-19 ha dimezzato i buyback delle società USA | Investire.biz

Wall Street: il COVID-19 ha dimezzato i buyback delle società USA

20 ago 2020 - 16:20

14 ott 2022 - 16:03

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Netto calo dei buyback effettuati dalle società quotate nell'indice S&P 500. Tra i motivi l'incertezza del quadro economico futuro depresso dalla pandemia

  • A Wall Street, nel 2° trimestre 2020 la pandemia ha fatto ridurre le operazioni di riacquisto delle azioni proprie del 46% rispetto al 2019;
  • Tra le grandi aziende Apple primeggia nella classifica di coloro che hanno mantenuto lo stesso livello di buyback di sempre;
  • L'indice S&P 500 non ha comunque risentito delle limitazioni in corso e si appresta a raggiungere nuovi record storici 

 

Premiare gli azionisti non è stato mai così difficile come in tempi di Coronavirus. Le modalità attraverso le quali è possibile farlo sono state limitate dalla crisi in atto sia per quanto riguarda i dividendi che per il riacquisto delle azioni proprie. In alcune situazioni vi è stata quasi un'imposizione, come nel caso del "divieto" dettato dalla  BCE alle banche di distribuire le cedole o di effettuare operazioni di buyback almeno fino al 2020.

In altre circostanze sono state le società stesse che hanno deciso di effettuare operazioni di buyback per evitare di peggiorare una situazione già difficile. L'incertezza e il calo dei profitti hanno spinto la gran parte delle società quotate nell'indice S&P 500 ad effettuare un taglio di quasi la metà dei riacquisti di azioni proprie nel secondo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Oggi la cifra ammonta a 89,7 miliardi di dollari e, con una diminuzione del 46%, rappresenta il livello più basso degli ultimi 8 anni. Per la prima volta dal 2009 le spese delle società USA per i dividendi (119 miliardi di dollari nel secondo trimestre) hanno superato quelle per i buyback. Se si pensa che i profitti sono scesi di poco più del 30%, la cosa fa pensare che le preoccupazioni per il futuro non siano da sottovalutare.
 

Wall Street: le società che hanno effettuato il buyback

Alcune grandi aziende hanno comunque continuato la tradizione che le vede premiare i propri azionisti riacquistando i propri titoli sul mercato facendone crescere di conseguenza il valore. Apple è stata la società che ha speso di più in tal senso, riacquistando circa 17,6 miliardi di sue azioni o regolamentando le opzioni sulle stesse. C'è da dire anche che, Covid o no, l'azienda di Cupertino ha un valore di mercato che oggi supera i 2 bilioni di dollari.

Appena sotto il gigante dell'iPhone vi è T-Mobile, operatore di rete wireless americano che ha effettuato transazioni di buyback per 17,1 miliardi di dollari per via della vendita della sua quota di partecipazione da parte di SoftBank. La Berkshire di Warren Buffett ha aumentato il buyback delle azioni a 5 miliardi di dollari nel secondo trimestre, rispetto ai 550 milioni dello stesso trimestre dell'anno scorso.

 

Wall Street: le conseguenze della riduzione dei buyback

Alcuni analisti hanno sempre sollevato parecchie critiche rispetto a queste operazioni societarie. A loro giudizio infatti questo è un cattivo utilizzo dell'utile societario che potrebbe essere destinato agli investimenti e quindi a crescere la valutazione dei corsi azionari.

In verità, quando le grandi banche d'affari come Morgan Stanley, Goldman Sachs, JP Morgan Chase e Bank of America hanno annunciato che avrebbero interrotto i riacquisti, gli indici azionari hanno cominciato a flettere. Questo perché il segnale percepito dal mercato era quello della necessità di far crescere la liquidità da accantonare per fronteggiare eventuali perdite sui crediti in sofferenza.

Nel secondo trimestre la musica è cambiata, l'S&P 500 ha ripreso a galoppare ri-testando nuovi record e ciò fa pensare che l'incidenza del calo del buyback non sia stata poi così significativa. A questo proposito Diane Jaffee, Senior Portfolio Manager presso TCW, afferma che non c'è alcun bisogno di utilizzare il buyback come propellente nel momento in cui le aziende intravedono la luce in fondo al tunnel e quindi le prospettive sono di una ripresa dell'economia.

La domanda che si pongono molti ora è se riprenderà presto il riacquisto delle azioni da parte delle società quotate. Per Howard Silverblatt, Analista Senior di S&P Dow Jones Indices, nel terzo trimestre la situazione dovrebbe rimanere così, ma poi vi è la variabile dell'elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Per l'esperto, se dovesse trionfare Joe Biden le società americane potrebbero riprendere a premiare i loro azionisti riacquistando le proprie azioni.

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