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Intesa Sanpaolo è pronta ad acquisire UBI Banca attraverso un'operazione di scambio azionario;
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Il futuro gruppo bancario, attraverso sinergie ed economie di scala, produrrà 21 milardi di ricavi per il 2021;
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Agli azionisti dovrebbe andare un dividendo di almeno 0,2 per azione già dal 2020
Grande fermento nel mondo bancario italiano: Intesa Sanpaolo ha mosso le proprie avance su UBI Banca, con l'istituto di credito guidato dall'AD Carlo Messina pronto a rilevare il controllo della banca nata nel 2007 dalla fusione fra Banche Popolari Unite e Banca Lombarda.
I termini dell'offerta di Intesa Sanpaolo
Alle 23:20 di ieri sera il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deciso il lancio di un'offerta pubblica di scambio (OPS) su tutte le azioni di UBI Banca. I termini dell'offerta prevedono uno scambio di 17 azioni di Intesa Sanpaolo di nuova emissione a fronte di 10 azioni di UBI Banca ad un prezzo di 4,254 euro per azione. Il premio riconosciuto dalla banca guidata da Carlo Messina è di quasi il 28% rispetto ai valori di chiusura di ieri, quando i titoli UBI Banca a Piazza Affari valevano 3,49 euro ad azione. Tradotto in termini di capitalizzazione, la proposta valorizza la banca bergamasca 4,86 miliardi di euro. Per sostenere l'operazione Intesa Sanpaolo effettuerà un aumento di capitale che finanzierà l'emissione di 1,9 miliardi di nuove azioni senza opzione. L'operazione dovrà essere approvata dal'assemblea straordinaria degli azionisti prevista per il prossimo 27 aprile e avrà ripercussioni su tutto il sistema creditizio italiano.
Fusione Intesa Sanpaolo-UBI Banca: nella partita anche BPER e UnipolSai
Nei piani di Intesa Sanpaolo è infatti prevista la cessione di 400-500 filiali attualmente nel perimetro di UBI Banca. Ad acquistarle dovrebbe essere un'altra società quotata a Piazza Affari, BPER Banca. Le filiali si trovano nel Nord Italia e abbracciano un bacino di utenza di 1,2 milioni di clienti. La banca emiliana ha reso noto che per finalizzare l'acquisto procederà a sua volta ad un amuento di capitale fino a 1 miliardo di euro. Della partita anche la galassia Unipol, azionista di BPER con una quota di quasi il 20% del capitale. I vertici della società bolognese hanno già dato l'ok al completamento dell'operazione, dichiarandosi pronti a fare la loro parte, ossia sottoscrivendo pro-quota l'aumento di capitale di BPER. UnipolSai invece rileverebbe la componente assicurativa del gruppo UBI Banca. La cessione delle filiali e delle attività assicurative è volta a evitare qualsiasi tipo di problemi legati all'Antitrust che potrebbero sorgere dall'unione tra Intesa Sanpaolo e UBI Banca. Dall'unione dei due istituti di credito nasce infatti una realtà con una quota di mercato di circa il 20%.
Le conseguenze dell'operazione per le due banche
Dalla fusione tra Intesa Sanpaolo e UBI Banca nascerebbe dunque il primo player italiano del credito. Post integrazione, secondo i piani del management il nuovo gruppo dovrebbe produrre ricavi e utili stimati per il 2022 rispettivamente di 21 e di 6 miliardi di euro. Dalle economie di scala e dalle sinergie sono previsti risparmi superiori ai 730 milioni di euro annui. Le sinergie verrebbero create grazie all'integrazione delle varie aree di business, dall'assicurazione bancaria al wealth management, dal leasing al factoring. Le ricadute maggiori si avrebbero tuttavia dalla riduzione del rischio degli attivi di UBI Banca. Il nuovo gruppo manterrebbe un Cet1 maggiore del 13%, livello di sicurezza che consentirebbe di erogare 30 miliardi di credito aggiuntivo alle famiglie e alle imprese nel giro dei prossimi 3 anni.
L'impatto in Borsa per i due titoli
Il mercato sembra aver approvato il deal. Se le quotazioni di UBI Banca si sono allineate fin dalle prime battute ai valori dell'operazione, positivo è stata l'accoglienza riservata alle azioni Intesa Sanpaolo. Contrariamente a quanto avviene in queste occasioni, i titoli di Ca' de Sass hanno avviato la seduta di Borsa con un rialzo. In controtendenza solo BPER, con le azioni che lasciavano sul terreno circa due punti percentuali in scia alle prospettive di aumento di capitale. A contribuire a sostenere i corsi azionari di Intesa Sanpaolo e UBI Banca anche la politica di remunerazione degli azionisti. L'obiettivo della nuova realtà è infatti quello di generare un dividendo di 0,2 euro per azione a partire dal 2020 per poi aumentarlo negli anni a venire.